Due libri del primo semestre del 2009. Il primo parla dei valori costituzionali; il secondo dei custodi dello Stato di diritto. Il primo ha un taglio divulgativo e talvolta narrativo, pur affrontando questioni filosofiche e politiche, oltre che giuridiche; il secondo reca in sé il timbro dei contributi accademici, pensati e scritti con una toga indosso. Insomma i due testi potrebbero situarsi in universi separati, all'esito di due divergenti percorsi di ricerca. Non è così, se appena s'immerge lo sguardo nelle pagine, perchè nessun valore può mai ambire ad essere effettivo senza un corpo di garanti che se ne faccia tutore: valori e garanzie sono quindi le due facce di un'identica medaglia. Non è così per il metodo che entrambi li accomuna. Questo metodo si nutre delle contraddizioni fra i principi e gli istituti del diritto; li passa al setaccio senza infingimenti, senza cercare false vie di mezzo come spesso capita ai giuristi; ma in ultimo perviene a una sintesi di grado più elevato, usando le risorse del bilanciamento, e in realtà mettendo a nudo la radice comune che sostiene il nostro ordinamento.
Ainis, M. (2009). Recensione a G. SILVESTRI, Dal potere ai principi e Le garanzie della Repubblica. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PUBBLICO.
Recensione a G. SILVESTRI, Dal potere ai principi e Le garanzie della Repubblica
AINIS, Michele
2009-01-01
Abstract
Due libri del primo semestre del 2009. Il primo parla dei valori costituzionali; il secondo dei custodi dello Stato di diritto. Il primo ha un taglio divulgativo e talvolta narrativo, pur affrontando questioni filosofiche e politiche, oltre che giuridiche; il secondo reca in sé il timbro dei contributi accademici, pensati e scritti con una toga indosso. Insomma i due testi potrebbero situarsi in universi separati, all'esito di due divergenti percorsi di ricerca. Non è così, se appena s'immerge lo sguardo nelle pagine, perchè nessun valore può mai ambire ad essere effettivo senza un corpo di garanti che se ne faccia tutore: valori e garanzie sono quindi le due facce di un'identica medaglia. Non è così per il metodo che entrambi li accomuna. Questo metodo si nutre delle contraddizioni fra i principi e gli istituti del diritto; li passa al setaccio senza infingimenti, senza cercare false vie di mezzo come spesso capita ai giuristi; ma in ultimo perviene a una sintesi di grado più elevato, usando le risorse del bilanciamento, e in realtà mettendo a nudo la radice comune che sostiene il nostro ordinamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.