Intermediario italiano di scommesse gestite da bookmaker straniero e i principi europei di liberta' di stabilimento e libera prestazione di servizi(nota a TAR Abruzzo, sez. I, n. 661/2005)

Contrasta con i principi comunitari di libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi (artt. 43 e 49 Trattato CE) la disposizione contenuta nell’art. 88 del t.u.l.p.s (R.D. n. 733/1931) come modificato dall’art. 37 della l. n. 388/2000, che consente il rilascio di una licenza di polizia per la gestione di scommesse o di concorsi pronostici solo a favore di coloro che già sono titolari di concessioni o autorizzazioni rilasciate da Ministeri o altri enti (CONI e UNIRE), ai quali la legge riserva la facoltà di organizzazione gestione delle scommesse; tale disposizione va disapplicata dal giudice nazionale al pari delle disposizioni che prevedono una sanzione penale per la condotta non autorizzata; di conseguenza va annullato il provvedimento con cui il Questore ordina la immediata cessazione dell’attività di booking (nella specie si trattava della raccolta in Italia di scommesse su eventi sportivi con l’indicazione della somma giocata e trasmissione dei dati ad una società inglese che, verificata la regolarità delle prenotazioni, accetta le giocate e trasmette all’intermediario italiano le indicazioni per il calcolo delle vincite ed i relativi pagamenti).