Per chi si occupa di politiche urbane, è successo di incontrare la questione ‘creativa’ è a più riprese nel corso degli ultimi venti anni. Naturalmente, l’accezione di creatività e la connessione con l’aspetto urbano variano in modo sensibile, a seconda delle stagioni e degli interessi. Recentemente, è stato sottolineato nelle politiche urbane di diversi paesi europei il richiamo all’innovazione tecnologica, fenomeno urbano per eccellenza. Per esempio, in Francia, il 45% degli impieghi superiori è localizzato nella capitale, il 39% nelle altre 77 aree metropolitane superiori a 100 mila abitanti. In Germania, le politiche nazionali sostengono i poli urbani di “competitività”, associando agglomerazioni produttive e ricerca scientifica. Numerose città europee hanno investito in progetti e strategie ambiziose, da questo punto di vista, cercando di anticipare i cambiamenti e catturare nuove attività. Sarebbe possibile, a questo punto, procedere ricordando l’elenco delle iniziative, delle politiche e delle opere messe in atto dalle città in ricerca e a sostegno della creatività. Piuttosto che rischiare di compilare un elenco di best practices, non di rado ripetitivo o inutilmente virtuoso, è forse più utile cercare degli orientamenti nel cambiamento in corso. Provo allora ad indicare tre scenari -non alternativi tra loro- che descrivono altrettanti modi di coniugare il tema, cercando di evidenziare il ruolo delle città, soprattutto di quelle italiane. Prima, è però necessaria un’avvertenza (e, alla fine, un ulteriore scenario più problematico).

Cremaschi, M. (2006). Tre immagini piu' una della citta' contemporanea. URBANISTICA INFORMAZIONI, 206, 50-53.

Tre immagini piu' una della citta' contemporanea

CREMASCHI, Marco
2006-01-01

Abstract

Per chi si occupa di politiche urbane, è successo di incontrare la questione ‘creativa’ è a più riprese nel corso degli ultimi venti anni. Naturalmente, l’accezione di creatività e la connessione con l’aspetto urbano variano in modo sensibile, a seconda delle stagioni e degli interessi. Recentemente, è stato sottolineato nelle politiche urbane di diversi paesi europei il richiamo all’innovazione tecnologica, fenomeno urbano per eccellenza. Per esempio, in Francia, il 45% degli impieghi superiori è localizzato nella capitale, il 39% nelle altre 77 aree metropolitane superiori a 100 mila abitanti. In Germania, le politiche nazionali sostengono i poli urbani di “competitività”, associando agglomerazioni produttive e ricerca scientifica. Numerose città europee hanno investito in progetti e strategie ambiziose, da questo punto di vista, cercando di anticipare i cambiamenti e catturare nuove attività. Sarebbe possibile, a questo punto, procedere ricordando l’elenco delle iniziative, delle politiche e delle opere messe in atto dalle città in ricerca e a sostegno della creatività. Piuttosto che rischiare di compilare un elenco di best practices, non di rado ripetitivo o inutilmente virtuoso, è forse più utile cercare degli orientamenti nel cambiamento in corso. Provo allora ad indicare tre scenari -non alternativi tra loro- che descrivono altrettanti modi di coniugare il tema, cercando di evidenziare il ruolo delle città, soprattutto di quelle italiane. Prima, è però necessaria un’avvertenza (e, alla fine, un ulteriore scenario più problematico).
2006
Cremaschi, M. (2006). Tre immagini piu' una della citta' contemporanea. URBANISTICA INFORMAZIONI, 206, 50-53.
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