The study contextualises the Roman architectural history between the two wars in the balance between the contemporary renovation of the arts and techniques and the continuity of Classical tradition, with special attention to the theories and buildings of Marcello Piacentini. In context of public residential buildings are mentioned the achievements of Innocent Sabbatini who, especially in the neighbourhoods of Testaccio and Garbatella, elegantly interpreted the ancient building types discovered in the excavations of ancient Ostia, under the supervision of Guido Calza. References to ancient Rome's monumental heritage had the richest demonstrations at the Foro Mussolini (later Foro Italico), specially in the Piazzale dell’Impero, planned by Luigi Moretti, with floor mosaic imitating archaeological examples, such as the Piazzale delle Corporazioni in ancient Ostia, but with contemporary themes. After the proclamation of the fascist empire in 1936, the new "imperial" Rome was celebrated also with the projects for Piazza Augusto Imperatore (Vittorio Ballio Morpurgo) and Station Ostiense (Roberto Narducci). The main demonstration of ‘imperial’ artistic and architectural ideology and culture was seen principally in the planning of E42 - EUR, aborted for the 2nd World War, and recovered only with the 1960 Olympic Games.

Il contributo inquadra la vicenda architettonica romana tra le due guerre nell’equilibrio tra continuità della tradizione classica e rinnovamento delle arti e delle tecniche, con particolare attenzione alle idee e realizzazioni di Marcello Piacentini. Nell’edilizia residenziale pubblica si ricordano le realizzazioni di Innocenzo Sabbatini che, soprattutto nei quartieri di Testaccio e della Garbatella, interpretò elegantemente i tipi edilizi messi in luce dagli scavi di Guido Calza ad Ostia antica. I richiami all’antica Roma trovarono più ricche manifestazioni nel Foro Italico, arricchito dalle decorazioni a mosaico del Piazzale dell’Impero di Luigi Moretti. Dopo la proclamazione dell’impero nel 1936, oltre alle realizzazioni di Piazza Augusto Imperatore (Vittorio Ballio Morpurgo) e della Stazione Ostiense (Roberto Narducci), l’immagine “imperiale” di Roma doveva trovare la sua celebrazione nell’Esposizione Universale Roma (E.42), la cui realizzazione interrotta – soprattutto nelle decorazioni artistiche e negli arredi urbani e architettonici – fu recuperata solo con le Olimpiadi del 1960.

Ortolani, G. (2006). Roma antica moderna. In D'AMATO GUERRIERI CLAUDIO (a cura di), Città di pietra: L’altra modernità. La città mediterranea del XX secolo. Architetture stereotomiche (Sezione della 10. Mostra Internazionale di Architettura, Venezia, 10 settembre-19 novembre 2006) (pp. 31-47). VENEZIA : Marsilio.

Roma antica moderna

ORTOLANI, GIORGIO
2006-01-01

Abstract

The study contextualises the Roman architectural history between the two wars in the balance between the contemporary renovation of the arts and techniques and the continuity of Classical tradition, with special attention to the theories and buildings of Marcello Piacentini. In context of public residential buildings are mentioned the achievements of Innocent Sabbatini who, especially in the neighbourhoods of Testaccio and Garbatella, elegantly interpreted the ancient building types discovered in the excavations of ancient Ostia, under the supervision of Guido Calza. References to ancient Rome's monumental heritage had the richest demonstrations at the Foro Mussolini (later Foro Italico), specially in the Piazzale dell’Impero, planned by Luigi Moretti, with floor mosaic imitating archaeological examples, such as the Piazzale delle Corporazioni in ancient Ostia, but with contemporary themes. After the proclamation of the fascist empire in 1936, the new "imperial" Rome was celebrated also with the projects for Piazza Augusto Imperatore (Vittorio Ballio Morpurgo) and Station Ostiense (Roberto Narducci). The main demonstration of ‘imperial’ artistic and architectural ideology and culture was seen principally in the planning of E42 - EUR, aborted for the 2nd World War, and recovered only with the 1960 Olympic Games.
2006
978-88-317-9104-5
Il contributo inquadra la vicenda architettonica romana tra le due guerre nell’equilibrio tra continuità della tradizione classica e rinnovamento delle arti e delle tecniche, con particolare attenzione alle idee e realizzazioni di Marcello Piacentini. Nell’edilizia residenziale pubblica si ricordano le realizzazioni di Innocenzo Sabbatini che, soprattutto nei quartieri di Testaccio e della Garbatella, interpretò elegantemente i tipi edilizi messi in luce dagli scavi di Guido Calza ad Ostia antica. I richiami all’antica Roma trovarono più ricche manifestazioni nel Foro Italico, arricchito dalle decorazioni a mosaico del Piazzale dell’Impero di Luigi Moretti. Dopo la proclamazione dell’impero nel 1936, oltre alle realizzazioni di Piazza Augusto Imperatore (Vittorio Ballio Morpurgo) e della Stazione Ostiense (Roberto Narducci), l’immagine “imperiale” di Roma doveva trovare la sua celebrazione nell’Esposizione Universale Roma (E.42), la cui realizzazione interrotta – soprattutto nelle decorazioni artistiche e negli arredi urbani e architettonici – fu recuperata solo con le Olimpiadi del 1960.
Ortolani, G. (2006). Roma antica moderna. In D'AMATO GUERRIERI CLAUDIO (a cura di), Città di pietra: L’altra modernità. La città mediterranea del XX secolo. Architetture stereotomiche (Sezione della 10. Mostra Internazionale di Architettura, Venezia, 10 settembre-19 novembre 2006) (pp. 31-47). VENEZIA : Marsilio.
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