Besides a wide-ranging reflection (from musical to material sources of the ballet), this essay infers Petruska both as Kukla (doll/puppet in Russian) in the ancient Skomorochi’s tradition and as a “Maschera del mondo” (Pierrot/Pulcinella) in a grotesque Balagan. Blok’s Balagancik performed in 1906, with Vsevolod Mejerchol’d as Pierrot, is the literary pretext of Benois-Stravinsky ballet Petruska (1911). Djagilev choreographic laboratory give birth to the mystical XX century mask Petruska, no more folkloric, Russian kukla. At the end of the ballet, in Nijinsky’s Petruska appears also the extremes of the marionette: from his simulacra “… an angel must arise” (Rilke’s Fourth Duino Elegy).

Dal Balagancik di Blok-Mejerchol'd al balletto Pétrouchka, il burattino diviene "figura vivente", simulacro dell'anima. Andrey Belyj nella sua analisi del teatro simbolista invoca la sostituzione degli attori con marionette e, citando Nietzsche, si dichiara contrario alla "gravità". Nel laboratorio coreografico dei Ballets Russes si perviene all'attuale mito di Pétrouchka non più forma popolare e arcaica ma simbolo universale, uno dei "talismani" dell'Età d'Argento in Russia

LO IACONO, C. (2011). Il teatro dei burattini "parafulmine del sacrilegio": Belyj, Blok, Nijinskij. In Giancarlo Sammartano e Alessia Oteri (a cura di), Maria Signorelli tra scena e libri. Una vita per il teatro. Saggi e testimonianze sul teatro di Maria Signorelli (pp. 68-91). TORINO : Edizioni Kaplan.

Il teatro dei burattini "parafulmine del sacrilegio": Belyj, Blok, Nijinskij

LO IACONO, CONCETTA
2011-01-01

Abstract

Besides a wide-ranging reflection (from musical to material sources of the ballet), this essay infers Petruska both as Kukla (doll/puppet in Russian) in the ancient Skomorochi’s tradition and as a “Maschera del mondo” (Pierrot/Pulcinella) in a grotesque Balagan. Blok’s Balagancik performed in 1906, with Vsevolod Mejerchol’d as Pierrot, is the literary pretext of Benois-Stravinsky ballet Petruska (1911). Djagilev choreographic laboratory give birth to the mystical XX century mask Petruska, no more folkloric, Russian kukla. At the end of the ballet, in Nijinsky’s Petruska appears also the extremes of the marionette: from his simulacra “… an angel must arise” (Rilke’s Fourth Duino Elegy).
2011
978-88-89908-54-9
Dal Balagancik di Blok-Mejerchol'd al balletto Pétrouchka, il burattino diviene "figura vivente", simulacro dell'anima. Andrey Belyj nella sua analisi del teatro simbolista invoca la sostituzione degli attori con marionette e, citando Nietzsche, si dichiara contrario alla "gravità". Nel laboratorio coreografico dei Ballets Russes si perviene all'attuale mito di Pétrouchka non più forma popolare e arcaica ma simbolo universale, uno dei "talismani" dell'Età d'Argento in Russia
LO IACONO, C. (2011). Il teatro dei burattini "parafulmine del sacrilegio": Belyj, Blok, Nijinskij. In Giancarlo Sammartano e Alessia Oteri (a cura di), Maria Signorelli tra scena e libri. Una vita per il teatro. Saggi e testimonianze sul teatro di Maria Signorelli (pp. 68-91). TORINO : Edizioni Kaplan.
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