Il saggio prende in considerazione il concetto di curricolo verticale nella concezione dell'educazione permanente. Il concetto di curricolo verticale introduce una questione che segna una discontinuità con valenze trasformative nel dibattito pedagogico e nella pratica didattica. Se la nozione di curricolo non è nuova alla comunità scientifica e professionale, che, in ragione della peculiarità del sistema scolastico italiano, ne ha declinato il significato riconducendola al concetto di progettazione in cui si esprime peculiarmente la professionalità docente; è tuttavia necessario ragionare sull’organizzazione di una forma-scuola nel segno della complessità e affrontare temi che non sono pienamente coincidenti con quelli del curricolo classico. In tal caso il curricolo verticale rappresenta un artefatto culturale, progressivo e ricorsivo, atto a promuovere la formazione alla complessità, intesa in questa parte come processo che riguarda la dimensione cognitiva in senso esteso, costitutivo dell’educazione permanente e focalizzato sulla categoria dell’apprendere ad apprendere. La formazione alla complessità è in relazione con la dimensione della riflessività dell’apprendimento: processo che dura per tutto il ciclo vitale e che permette di costruire significati dall’esperienza, in una prospettiva di coscienza critica, cittadinanza globale e di responsabilità planetaria. Imparare ad apprendere è relativo alle situazioni didattiche e formative che permettono ai soggetti di capire il loro rapporto con il sapere e con il processo del conoscere, a partire dalle iniziali esperienze scolastiche in cui sono coinvolti i bambini. Il curricolo verticale è orientato al focus della consapevolezza e del cambiamento delle prospettive, perseguito attraverso la promozione di capacità metacognitive e di competenze epistemologiche.
DI RIENZO, P. (2008). Il Curricolo verticale per l'educazione nel corso della vita: dimensioni diacroniche e formative per imparare ad apprendere. In Domenici G (a cura di), NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO. La prova sul campo (pp. 35-53). ROMA : Anicia.
Il Curricolo verticale per l'educazione nel corso della vita: dimensioni diacroniche e formative per imparare ad apprendere
DI RIENZO, Paolo
2008-01-01
Abstract
Il saggio prende in considerazione il concetto di curricolo verticale nella concezione dell'educazione permanente. Il concetto di curricolo verticale introduce una questione che segna una discontinuità con valenze trasformative nel dibattito pedagogico e nella pratica didattica. Se la nozione di curricolo non è nuova alla comunità scientifica e professionale, che, in ragione della peculiarità del sistema scolastico italiano, ne ha declinato il significato riconducendola al concetto di progettazione in cui si esprime peculiarmente la professionalità docente; è tuttavia necessario ragionare sull’organizzazione di una forma-scuola nel segno della complessità e affrontare temi che non sono pienamente coincidenti con quelli del curricolo classico. In tal caso il curricolo verticale rappresenta un artefatto culturale, progressivo e ricorsivo, atto a promuovere la formazione alla complessità, intesa in questa parte come processo che riguarda la dimensione cognitiva in senso esteso, costitutivo dell’educazione permanente e focalizzato sulla categoria dell’apprendere ad apprendere. La formazione alla complessità è in relazione con la dimensione della riflessività dell’apprendimento: processo che dura per tutto il ciclo vitale e che permette di costruire significati dall’esperienza, in una prospettiva di coscienza critica, cittadinanza globale e di responsabilità planetaria. Imparare ad apprendere è relativo alle situazioni didattiche e formative che permettono ai soggetti di capire il loro rapporto con il sapere e con il processo del conoscere, a partire dalle iniziali esperienze scolastiche in cui sono coinvolti i bambini. Il curricolo verticale è orientato al focus della consapevolezza e del cambiamento delle prospettive, perseguito attraverso la promozione di capacità metacognitive e di competenze epistemologiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.