Nella serie di guide dedicate ai siti inclusi dall’UNESCO nella World Heritage List, la monografia illustra i monumenti ravennati alla luce dello sviluppo storico della città e di più ampie considerazioni iconografiche e architettoniche, per evidenziare il peculiare ruolo di mediazione tra Oriente e Occidente svolto dalla città, soprattutto come centro amministrativo dell’Italia nel V e VI secolo. I capitoli introduttivi, sui rapporti tra arte e dottrina cristiana e sulle origini e lo sviluppo delle decorazioni a mosaico, visto anche in rapporto alle vicende dell’architettura, sintetizzano il tema sulla base delle fonti antiche e delle testimonianze materiali, chiarendo superate imprecisioni ma spesso tuttora ripetute. La particolare posizione geografica di Ravenna, con i conseguenti effetti positivi e negativi per gli abitanti, è messa in relazione allo sviluppo urbano, dall’antico oppidum repubblicano alle ristrutturazioni della capitale tardo-antica, fino all’interramento della Fossa Augusta per l’asse ‘direzionale’ della Platea Maior voluta da Teodorico. La descrizione dei singoli monumenti, attenta ai confronti tipologici e stilistici con il resto del mondo romano e bizantino, anche al fine di chiarirne e valorizzarne i significati come “patrimonio dell’umanità”, è ulteriormente arricchita dall’inserzione di diversi paragrafi – in corsivo nell’indice – di più generale respiro, legati ai committenti o alle tematiche tipologiche più significative per l’architettura antica e medievale.

Ortolani, G. (2003). Monumenti e mosaici paleocristiani di Ravenna. Roma : Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Monumenti e mosaici paleocristiani di Ravenna

ORTOLANI, GIORGIO
2003-01-01

Abstract

Nella serie di guide dedicate ai siti inclusi dall’UNESCO nella World Heritage List, la monografia illustra i monumenti ravennati alla luce dello sviluppo storico della città e di più ampie considerazioni iconografiche e architettoniche, per evidenziare il peculiare ruolo di mediazione tra Oriente e Occidente svolto dalla città, soprattutto come centro amministrativo dell’Italia nel V e VI secolo. I capitoli introduttivi, sui rapporti tra arte e dottrina cristiana e sulle origini e lo sviluppo delle decorazioni a mosaico, visto anche in rapporto alle vicende dell’architettura, sintetizzano il tema sulla base delle fonti antiche e delle testimonianze materiali, chiarendo superate imprecisioni ma spesso tuttora ripetute. La particolare posizione geografica di Ravenna, con i conseguenti effetti positivi e negativi per gli abitanti, è messa in relazione allo sviluppo urbano, dall’antico oppidum repubblicano alle ristrutturazioni della capitale tardo-antica, fino all’interramento della Fossa Augusta per l’asse ‘direzionale’ della Platea Maior voluta da Teodorico. La descrizione dei singoli monumenti, attenta ai confronti tipologici e stilistici con il resto del mondo romano e bizantino, anche al fine di chiarirne e valorizzarne i significati come “patrimonio dell’umanità”, è ulteriormente arricchita dall’inserzione di diversi paragrafi – in corsivo nell’indice – di più generale respiro, legati ai committenti o alle tematiche tipologiche più significative per l’architettura antica e medievale.
2003
88-240-3469-1
Ortolani, G. (2003). Monumenti e mosaici paleocristiani di Ravenna. Roma : Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
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