SOMMARIO: Saggio introduttivo di C. Tiberi, p. 9; I – Il Padiglione nella Villa. Inquadramento storico e topografico: Memorie di viaggio e cultura storica nella Villa di Adriano, p. 19; Inserimento topografico, orientamento, sostruzioni, p. 23; Illustrazioni, p. 41; II – Progetto e realizzazione: Proporzioni e tecnica della costruzione, p. 55; Analisi degli elementi superstiti della tholos, p. 65; Symmetria della tholos, p. 73; Caratteri dell’ordine dorico, p. 75; Illustrazioni, p. 91; III – Il tempio di Cnido e la tipologia della ‘tholos’: Afrodite Euploia a Cnido: archeologia, poesia e iconografia, p. 107; Immagini pittoriche e architettura nelle ville romane, p. 112; Pirro Ligorio, la Venus hortorum Sallustianorum, memoria e rinascita della tholos, p. 114; Illustrazioni, p. 127; IV – Originalità e tradizione nel progetto: Architetture auliche pubbliche e private, p. 131; ‘Diaetae’, p. 135; Portici curvilinei e ad arcate, p. 138; Considerazioni conclusive, p. 141; Illustrazioni, p. 157; V – Adriano e la cultura greca: Aspetti del carattere di Adriano, p. 165; Adriano, Augusto e la tradizione classica, p. 170; Aspetti politici del classicismo, p. 173; Indici dei nomi e dei luoghi, p. 201. La monografia presenta i risultati dello studio condotto per il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura. Il monumento, che non era stato sinora oggetto di studi specifici, è costituito da un portico semicircolare, posto su una terrazza artificiale a nord della Villa, che inquadra l’edificio circolare o tholos, identificato come tempio di Afrodite Cnidia dopo il casuale ritrovamento, avvenuto nel 1956, di una replica della famosa statua marmorea della dea eseguita da Prassitele. Singolari coincidenze legano effettivamente questa costruzione ai resti già identificati a Cnido con il santuario di Afrodite Euploia: le dimensioni quasi identiche, la collocazione in un’area non pavimentata ma sistemata a giardino, corrispondente alle descrizioni antiche e, in fondo, la stessa ricercata collocazione panoramica. Il legame tra i due edifici è sembrato, però, tale da escludere, anche prima della recente definitiva identificazione del santuario come dedicato ad Atena, una vera replica del tempio di Cnido. D’altra parte la stessa letteratura ellenistica e le contemporanee raffigurazioni pittoriche, note soprattutto dagli affreschi pompeiani che ne hanno trasmesso il patrimonio iconografico, presentano il topos abbastanza diffuso del tempietto circolare - tholoeides - dedicato a Venere. Quindi, a parte eventuali dubbi sull’originaria collocazione della replica prassitelica, l’edificio adrianeo potrebbe forse aver rappresentato proprio un tempio dedicato a Venere, ma in senso astratto, come citazione colta di un’idea letteraria e pittorica più che di un luogo reale, non differenziandosi quindi dall’ideologia che ha presieduto alla realizzazione del resto della Villa. L’analisi dei resti archeologici ha portato alla ricostruzione planimetrica della tholos centrale a sedici colonne, in disaccordo con l’anastilosi del 1958, che ipotizzava venti colonne. La planimetria presenta singolari rapporti proporzionali tra le parti del tempio centrale in cui, ad esempio, l’altezza della colonna equivale alla metà del diametro esterno della cella ovvero a un terzo del diametro dello stilobate, e il portico semicircolare, il cui diametro equivale alla circonferenza della tholos. Il complesso, con le esedre che si affacciano sulla tholos attraverso il portico, doveva costituire un padiglione di soggiorno o diaeta. Un aspetto significativo della tholos di Villa Adriana, che potrebbe far pensare alla sua derivazione da un edificio precedente, è l’uso dell’ordine dorico, sempre più raro durante il periodo imperiale, e in questo caso con diversi dettagli della decorazione architettonica in gran parte confrontabili con monumenti di epoca ellenistica. Anche questa caratteristica, pur rappresentando un caso abbastanza particolare di ‘riuso dell’antico’ ante litteram, deve probabilmente essere inquadrata nell’ambito più generale del classicismo diffuso nell’epoca di Adriano; classicismo interpretato però disinvoltamente in maniera eclettica, come anche nel padiglione stesso risulta evidente nel contrasto tra il ‘tempio’ centrale, inequivocabilmente di tipo greco, e il portico semicircolare che lo avvolge, realizzato con arcate su colonne. Quest’ultimo motivo, forse di origine ellenistica orientale, trova pieno sviluppo in epoca adrianea, ad esempio nei templi di Adriano ad Efeso e Cizico, per poi avere maggiore diffusione in epoca tardoantica e paleocristiana. L’ultimo capitolo, dedicato al committente a alla sua cultura dichiaratamente ellenizzata, affronta l’argomento per valutarne oggettivamente l’influsso sulla progettazione, in realtà non determinante, ma proprio per questo vagliato e riportato ai risvolti politici, altrettanto significativi nell’arte e nell’architettura di Adriano come lo erano stati per quella di Augusto.
Ortolani, G. (1998). Il Padiglione di Afrodite Cnidia a Villa Adriana: Progetto e significato. ROMA : EDITRICE LIBRERIE DEDALO, ROMA.
Il Padiglione di Afrodite Cnidia a Villa Adriana: Progetto e significato
ORTOLANI, GIORGIO
1998-01-01
Abstract
SOMMARIO: Saggio introduttivo di C. Tiberi, p. 9; I – Il Padiglione nella Villa. Inquadramento storico e topografico: Memorie di viaggio e cultura storica nella Villa di Adriano, p. 19; Inserimento topografico, orientamento, sostruzioni, p. 23; Illustrazioni, p. 41; II – Progetto e realizzazione: Proporzioni e tecnica della costruzione, p. 55; Analisi degli elementi superstiti della tholos, p. 65; Symmetria della tholos, p. 73; Caratteri dell’ordine dorico, p. 75; Illustrazioni, p. 91; III – Il tempio di Cnido e la tipologia della ‘tholos’: Afrodite Euploia a Cnido: archeologia, poesia e iconografia, p. 107; Immagini pittoriche e architettura nelle ville romane, p. 112; Pirro Ligorio, la Venus hortorum Sallustianorum, memoria e rinascita della tholos, p. 114; Illustrazioni, p. 127; IV – Originalità e tradizione nel progetto: Architetture auliche pubbliche e private, p. 131; ‘Diaetae’, p. 135; Portici curvilinei e ad arcate, p. 138; Considerazioni conclusive, p. 141; Illustrazioni, p. 157; V – Adriano e la cultura greca: Aspetti del carattere di Adriano, p. 165; Adriano, Augusto e la tradizione classica, p. 170; Aspetti politici del classicismo, p. 173; Indici dei nomi e dei luoghi, p. 201. La monografia presenta i risultati dello studio condotto per il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura. Il monumento, che non era stato sinora oggetto di studi specifici, è costituito da un portico semicircolare, posto su una terrazza artificiale a nord della Villa, che inquadra l’edificio circolare o tholos, identificato come tempio di Afrodite Cnidia dopo il casuale ritrovamento, avvenuto nel 1956, di una replica della famosa statua marmorea della dea eseguita da Prassitele. Singolari coincidenze legano effettivamente questa costruzione ai resti già identificati a Cnido con il santuario di Afrodite Euploia: le dimensioni quasi identiche, la collocazione in un’area non pavimentata ma sistemata a giardino, corrispondente alle descrizioni antiche e, in fondo, la stessa ricercata collocazione panoramica. Il legame tra i due edifici è sembrato, però, tale da escludere, anche prima della recente definitiva identificazione del santuario come dedicato ad Atena, una vera replica del tempio di Cnido. D’altra parte la stessa letteratura ellenistica e le contemporanee raffigurazioni pittoriche, note soprattutto dagli affreschi pompeiani che ne hanno trasmesso il patrimonio iconografico, presentano il topos abbastanza diffuso del tempietto circolare - tholoeides - dedicato a Venere. Quindi, a parte eventuali dubbi sull’originaria collocazione della replica prassitelica, l’edificio adrianeo potrebbe forse aver rappresentato proprio un tempio dedicato a Venere, ma in senso astratto, come citazione colta di un’idea letteraria e pittorica più che di un luogo reale, non differenziandosi quindi dall’ideologia che ha presieduto alla realizzazione del resto della Villa. L’analisi dei resti archeologici ha portato alla ricostruzione planimetrica della tholos centrale a sedici colonne, in disaccordo con l’anastilosi del 1958, che ipotizzava venti colonne. La planimetria presenta singolari rapporti proporzionali tra le parti del tempio centrale in cui, ad esempio, l’altezza della colonna equivale alla metà del diametro esterno della cella ovvero a un terzo del diametro dello stilobate, e il portico semicircolare, il cui diametro equivale alla circonferenza della tholos. Il complesso, con le esedre che si affacciano sulla tholos attraverso il portico, doveva costituire un padiglione di soggiorno o diaeta. Un aspetto significativo della tholos di Villa Adriana, che potrebbe far pensare alla sua derivazione da un edificio precedente, è l’uso dell’ordine dorico, sempre più raro durante il periodo imperiale, e in questo caso con diversi dettagli della decorazione architettonica in gran parte confrontabili con monumenti di epoca ellenistica. Anche questa caratteristica, pur rappresentando un caso abbastanza particolare di ‘riuso dell’antico’ ante litteram, deve probabilmente essere inquadrata nell’ambito più generale del classicismo diffuso nell’epoca di Adriano; classicismo interpretato però disinvoltamente in maniera eclettica, come anche nel padiglione stesso risulta evidente nel contrasto tra il ‘tempio’ centrale, inequivocabilmente di tipo greco, e il portico semicircolare che lo avvolge, realizzato con arcate su colonne. Quest’ultimo motivo, forse di origine ellenistica orientale, trova pieno sviluppo in epoca adrianea, ad esempio nei templi di Adriano ad Efeso e Cizico, per poi avere maggiore diffusione in epoca tardoantica e paleocristiana. L’ultimo capitolo, dedicato al committente a alla sua cultura dichiaratamente ellenizzata, affronta l’argomento per valutarne oggettivamente l’influsso sulla progettazione, in realtà non determinante, ma proprio per questo vagliato e riportato ai risvolti politici, altrettanto significativi nell’arte e nell’architettura di Adriano come lo erano stati per quella di Augusto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.