In questi ultimi anni molti Enti o Università italiane e straniere impegnate in studi geofisici a carattere geodinamico e geodetico, hanno sentito la necessità di realizzare reti GPS in monitoraggio continuo capaci di raggiungere le migliori precisioni possibili ottenibili e al contempo di poter disporre di dati inquadrati in un solo sistema di riferimento. Infatti i dati GPS acquisiti in continuo su reti realizzate con procedure automatizzate di acquisizione, trasmissione e analisi dei dati, rappresentano un potente mezzo per studiare le deformazioni del suolo di origine tettonica e vulcanica, consentendo avanzamenti significativi nella ricerca geofisica e geodetica e per scopi di monitoraggio orientati per applicazioni di Protezione Civile.Con questi obiettivi sono state realizzate le stazioni GPS di Roma (INGR), Villavallelonga (VVLO), Roseto degli Abruzzi (RSTO), Gibilmanna (GBLM), Preturo (INGP) e Monte Argentario (MAOO), distribuite nelle aree italiane di principale interesse geodinamico e sismologico. Queste sono state collocate in particolare dove andava colmato un gap sulla distribuzione di stazioni permanenti già esistenti afferenti alla rete GPS dell?Agenzia Spaziale Italiana. Le stazioni, realizzate secondo criteri che soddisfano la ricerca geofisica, sono costituite da ricevitori GPS geodetici a doppia frequenza le cui antenne sono state collocate su piastrini in cemento armato prevalentemente fondati su affioramente rocciosi.In questa pubblicazione viene descritto lo stato attuale della rete, la struttura dei monumenti geodetici, la strumentazione utilizzata, le modalità di acquisizione e trasmissione dei dati, la loro analisi e archiviazione. Viene anche mostrato un confronto sulla qualità dei dati prodotti dalle stazioni INGV rispetto alle stazioni di Matera (MATE) e Cagliari (CAGL), afferenti alla rete internazionale dell?International Geodynamic Service.

Anzidei, M., Casula, G., Galvani, A., Riguzzi, F., Pietrantonio, G., Massucci, A., et al. (2006). Le prime stazioni GPS permanenti INGV-CNT per il monitoraggio delle deformazioni crostali dell'area italiana, 39, ..

Le prime stazioni GPS permanenti INGV-CNT per il monitoraggio delle deformazioni crostali dell'area italiana

2006-01-01

Abstract

In questi ultimi anni molti Enti o Università italiane e straniere impegnate in studi geofisici a carattere geodinamico e geodetico, hanno sentito la necessità di realizzare reti GPS in monitoraggio continuo capaci di raggiungere le migliori precisioni possibili ottenibili e al contempo di poter disporre di dati inquadrati in un solo sistema di riferimento. Infatti i dati GPS acquisiti in continuo su reti realizzate con procedure automatizzate di acquisizione, trasmissione e analisi dei dati, rappresentano un potente mezzo per studiare le deformazioni del suolo di origine tettonica e vulcanica, consentendo avanzamenti significativi nella ricerca geofisica e geodetica e per scopi di monitoraggio orientati per applicazioni di Protezione Civile.Con questi obiettivi sono state realizzate le stazioni GPS di Roma (INGR), Villavallelonga (VVLO), Roseto degli Abruzzi (RSTO), Gibilmanna (GBLM), Preturo (INGP) e Monte Argentario (MAOO), distribuite nelle aree italiane di principale interesse geodinamico e sismologico. Queste sono state collocate in particolare dove andava colmato un gap sulla distribuzione di stazioni permanenti già esistenti afferenti alla rete GPS dell?Agenzia Spaziale Italiana. Le stazioni, realizzate secondo criteri che soddisfano la ricerca geofisica, sono costituite da ricevitori GPS geodetici a doppia frequenza le cui antenne sono state collocate su piastrini in cemento armato prevalentemente fondati su affioramente rocciosi.In questa pubblicazione viene descritto lo stato attuale della rete, la struttura dei monumenti geodetici, la strumentazione utilizzata, le modalità di acquisizione e trasmissione dei dati, la loro analisi e archiviazione. Viene anche mostrato un confronto sulla qualità dei dati prodotti dalle stazioni INGV rispetto alle stazioni di Matera (MATE) e Cagliari (CAGL), afferenti alla rete internazionale dell?International Geodynamic Service.
2006
Anzidei, M., Casula, G., Galvani, A., Riguzzi, F., Pietrantonio, G., Massucci, A., et al. (2006). Le prime stazioni GPS permanenti INGV-CNT per il monitoraggio delle deformazioni crostali dell'area italiana, 39, ..
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/269399
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