Il tema delle infrastrutture, in senso ampio, comprende le attrezzature per la mobilità, reti idriche, energetiche, delle telecomunicazioni, dello smaltimento dei rifiuti, ma anche quelle per la sanità, l’istruzione, ricerca, sicurezza, etc. Tutte le funzioni e i servizi, quindi, che rendono abitabile il territorio, e possibile lo sviluppo, ivi comprese le infrastrutture ecologiche, che contribuiscono alla sua sostenibilità ambientale. Le stesse città possono essere considerate “infrastrutture”, come principali nodi delle reti, ma anche luoghi di concentrazione di funzioni e attrezzature. Ed è curioso che quando si parla di finanziamenti per le infrastrutture – es. i grandi “corridoi” europei – si trascurino quelli necessari a rafforzare i nodi urbani, la cui debolezza riduce l’efficienza delle reti. Soprattutto quando si sottraggono agli enti locali le risorse indispensabili anche solo per l’adeguamento. Le infrastrutture sono necessarie. Tutti gli indicatori segnalano i deficit infrastrutturali del nostro paese, come freno allo sviluppo che penalizza competitività e attrazione di investimenti. E gli stessi indicatori segnalano anche gli squilibri interni del paese. Indicatori rozzi, di tipo quantitativo, ma la valutazione peggiora se guardiamo alla qualità delle reti: efficienza, manutenzione, affidabilità; o se pensiamo che su migliaia di chilometri di strade, per esempio, la maggior parte del traffico si concentra in un numero ridotto di tratte, quasi sempre congestionate. Ancora, se tentiamo di rappresentare le infrastrutture come rete e/o come sistema, scoprendo quasi sempre che presentano vuoti, sconnessioni, che sono costituite da spezzoni con caratteristiche disomogenee.

Avarello, P. (2005). Infrastrutture, città, territori - Sintesi della relazione di apeertura al XXV Congresso Inu, Roma 1-2- dicembre 2005, 204, 4-5.

Infrastrutture, città, territori - Sintesi della relazione di apeertura al XXV Congresso Inu, Roma 1-2- dicembre 2005

AVARELLO, Paolo
2005-01-01

Abstract

Il tema delle infrastrutture, in senso ampio, comprende le attrezzature per la mobilità, reti idriche, energetiche, delle telecomunicazioni, dello smaltimento dei rifiuti, ma anche quelle per la sanità, l’istruzione, ricerca, sicurezza, etc. Tutte le funzioni e i servizi, quindi, che rendono abitabile il territorio, e possibile lo sviluppo, ivi comprese le infrastrutture ecologiche, che contribuiscono alla sua sostenibilità ambientale. Le stesse città possono essere considerate “infrastrutture”, come principali nodi delle reti, ma anche luoghi di concentrazione di funzioni e attrezzature. Ed è curioso che quando si parla di finanziamenti per le infrastrutture – es. i grandi “corridoi” europei – si trascurino quelli necessari a rafforzare i nodi urbani, la cui debolezza riduce l’efficienza delle reti. Soprattutto quando si sottraggono agli enti locali le risorse indispensabili anche solo per l’adeguamento. Le infrastrutture sono necessarie. Tutti gli indicatori segnalano i deficit infrastrutturali del nostro paese, come freno allo sviluppo che penalizza competitività e attrazione di investimenti. E gli stessi indicatori segnalano anche gli squilibri interni del paese. Indicatori rozzi, di tipo quantitativo, ma la valutazione peggiora se guardiamo alla qualità delle reti: efficienza, manutenzione, affidabilità; o se pensiamo che su migliaia di chilometri di strade, per esempio, la maggior parte del traffico si concentra in un numero ridotto di tratte, quasi sempre congestionate. Ancora, se tentiamo di rappresentare le infrastrutture come rete e/o come sistema, scoprendo quasi sempre che presentano vuoti, sconnessioni, che sono costituite da spezzoni con caratteristiche disomogenee.
2005
Avarello, P. (2005). Infrastrutture, città, territori - Sintesi della relazione di apeertura al XXV Congresso Inu, Roma 1-2- dicembre 2005, 204, 4-5.
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