Tra le manifestazioni della bassa transitività un posto particolare è occupato dalle strutture a oggetto interno, come dormire un sonno tranquillo o sorridere un sorriso timido. In tali costruzioni un verbo, per lo più intransitivo, è seguito da un oggetto che individua il risultato dell’azione stessa e che dunque riprende semanticamente (e spesso anche etimologicamente) il predicato. Le costruzioni a oggetto interno, spesso ritenute un fenomeno marginale in italiano e meno frequente di quanto non sia in altre lingue, subiscono la concorrenza di altre strutture, come le costruzioni a verbo supporto (ho fatto un sonno tranquillo) e le costruzioni con sintagma preposizionale (ho dormito di un sonno tranquillo). Il presente studio intende per l’appunto descrivere le proprietà sintattiche, semantiche e stilistiche che distinguono gli oggetti interni dai loro concorrenti preposizionali, considerati, come emerge soprattutto dalle trattazioni contenute nelle grammatiche anteriori al Novecento, una struttura non marcata, dalla quale si sarebbe sviluppato, mediante ellissi della preposizione, l’oggetto interno. Mediante un’analisi della distribuzione delle due strutture nella storia dell’italiano, condotta in particolare in un corpus di testi letterari composto dalla LIZ e dai testi presenti nell’OVI, si è cercato di stabilire se l’oggetto interno si sia effettivamente originato dalle strutture con sintagma preposizionale, descrivendo il suo impiego nel corso dei secoli.
DE ROBERTO, E. (2013). Dormire il sonno del giusto o dormire del sonno del giusto. Per una storia dell'oggetto interno in italiano. STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA, 29-30, 189-245.
Dormire il sonno del giusto o dormire del sonno del giusto. Per una storia dell'oggetto interno in italiano
DE ROBERTO, ELISA
2013-01-01
Abstract
Tra le manifestazioni della bassa transitività un posto particolare è occupato dalle strutture a oggetto interno, come dormire un sonno tranquillo o sorridere un sorriso timido. In tali costruzioni un verbo, per lo più intransitivo, è seguito da un oggetto che individua il risultato dell’azione stessa e che dunque riprende semanticamente (e spesso anche etimologicamente) il predicato. Le costruzioni a oggetto interno, spesso ritenute un fenomeno marginale in italiano e meno frequente di quanto non sia in altre lingue, subiscono la concorrenza di altre strutture, come le costruzioni a verbo supporto (ho fatto un sonno tranquillo) e le costruzioni con sintagma preposizionale (ho dormito di un sonno tranquillo). Il presente studio intende per l’appunto descrivere le proprietà sintattiche, semantiche e stilistiche che distinguono gli oggetti interni dai loro concorrenti preposizionali, considerati, come emerge soprattutto dalle trattazioni contenute nelle grammatiche anteriori al Novecento, una struttura non marcata, dalla quale si sarebbe sviluppato, mediante ellissi della preposizione, l’oggetto interno. Mediante un’analisi della distribuzione delle due strutture nella storia dell’italiano, condotta in particolare in un corpus di testi letterari composto dalla LIZ e dai testi presenti nell’OVI, si è cercato di stabilire se l’oggetto interno si sia effettivamente originato dalle strutture con sintagma preposizionale, descrivendo il suo impiego nel corso dei secoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.