L’articolo vuole rimodellare il panorama figurativo della tarda antichità attraverso una nuova definizione cronologica e interpretativa di un gruppo di affreschi delle catacombe romane, recentemente restaurati con tecniche tradizionali e con la più recente tecnologia laser. Gli affreschi in questione risalgono all’ultimo periodo della produzione artistica romana, tra il pontificato di Damaso e il sacco di Alarico. Lo studio si concentra, in particolare, sul cubicolo all’interno della catacomba di Santa Tecla sulla via Ostiense, dove i ritratti di Sant’Andra e San Giovanni compaiono per la prima volta, e sulla recente scoperta di affreschi che mostrano i martiri Felice e Filippo nella catacomba di Priscilla sulla via Salaria. Secondo la tradizione, Felice e Filippo erano due dei figli di Santa Felicita e furono sepolti nella basilica di San Silvestro, che si trova sopra la catacomba della via Salaria. Nell’affresco i martiri Felice e Filippo sono rappresentati accanto ai principi degli apostoli e ad un gruppo familiare composto da una defunta e i suoi due figli. Questi ed altri affreschi testimoniano il livello di interazione tra la decorazione delle basiliche e dei mausolei del sopratterra con la produzione pittorica della “Roma Sotterranea cristiana”. Infine, è interessante notare come una cultura figurativa propriamente agiografica si diffonda a partire dal pontificato di Damaso.
Bisconti, F. (2014). Affreschi estremi. La fine della pittura nelle catacombe romane. MITTEILUNGEN ZUR CHRISTLICHEN ARCHÄOLOGIE, 20, 37-50.
Affreschi estremi. La fine della pittura nelle catacombe romane
BISCONTI, FABRIZIO
2014-01-01
Abstract
L’articolo vuole rimodellare il panorama figurativo della tarda antichità attraverso una nuova definizione cronologica e interpretativa di un gruppo di affreschi delle catacombe romane, recentemente restaurati con tecniche tradizionali e con la più recente tecnologia laser. Gli affreschi in questione risalgono all’ultimo periodo della produzione artistica romana, tra il pontificato di Damaso e il sacco di Alarico. Lo studio si concentra, in particolare, sul cubicolo all’interno della catacomba di Santa Tecla sulla via Ostiense, dove i ritratti di Sant’Andra e San Giovanni compaiono per la prima volta, e sulla recente scoperta di affreschi che mostrano i martiri Felice e Filippo nella catacomba di Priscilla sulla via Salaria. Secondo la tradizione, Felice e Filippo erano due dei figli di Santa Felicita e furono sepolti nella basilica di San Silvestro, che si trova sopra la catacomba della via Salaria. Nell’affresco i martiri Felice e Filippo sono rappresentati accanto ai principi degli apostoli e ad un gruppo familiare composto da una defunta e i suoi due figli. Questi ed altri affreschi testimoniano il livello di interazione tra la decorazione delle basiliche e dei mausolei del sopratterra con la produzione pittorica della “Roma Sotterranea cristiana”. Infine, è interessante notare come una cultura figurativa propriamente agiografica si diffonda a partire dal pontificato di Damaso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.