Perché raccontarsi in radio è più facile che in altre forme di storytelling mediale? L'assenza dell'immagine, il realismo offerto dai suoni, il potere disincarnato delle voci contribuiscono a creare un rapporto intimo e caldo tra chi parla e chi ascolta, anche se poi chi parla (Matteo Caccia, autore-conduttore-confessore) sta solo interpretando l'autobiografia di uno dei tanti ascoltatori di Radio24.
Perrotta, M. (2015). Trame immaginarie e frammenti di realtà nelle forme dell’autobiografia radiofonica. BN(582-583), 99-105.
Trame immaginarie e frammenti di realtà nelle forme dell’autobiografia radiofonica.
PERROTTA, MARTA
2015-01-01
Abstract
Perché raccontarsi in radio è più facile che in altre forme di storytelling mediale? L'assenza dell'immagine, il realismo offerto dai suoni, il potere disincarnato delle voci contribuiscono a creare un rapporto intimo e caldo tra chi parla e chi ascolta, anche se poi chi parla (Matteo Caccia, autore-conduttore-confessore) sta solo interpretando l'autobiografia di uno dei tanti ascoltatori di Radio24.File in questo prodotto:
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