IL TERMALISMO E L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO COME CHIAVE DI LETTURA DELLO SVILUPPO URBANO E TERRITORIALE DI CIVITAVECCHIA − Gli studi geostorici, e non solo, evidenziano come e quanto la storia passata e moderna di Civitavecchia sia legata a un progetto, all’intenzionalità di realizzare strutture di servizio, in particolare portuali, al rifornimento alimentare e all’economia della città di Roma. A motivare e sostenere la localizzazione del sito in cui concretizzare tali propositi nel corso dei secoli sono state le peculiarità geofisiche della costa rocciosa e le risorse naturali presenti nell’area circostante, come la disponibilità di boschi e di miniere, di acque fredde e calde. In particolare proprio i sistemi ideati per la captazione e lo sfruttamento delle acque, da bibita e termali, ha profondamente inciso sul territorio e lasciato segni tangibili la cui storia costituisce, di per sé, un’interessante chiave di indagine e di lettura dei processi storici e degli interessi che hanno trovato intorno a Civitavecchia la loro realizzazione. A fasi caratterizzate da grande controllo sul territorio e da rilevanti investimenti da parte di entità politiche forti, che hanno comportato sviluppo socioeconomico e modifica del paesaggio naturale, si sono alternate fasi di decadenza e abbandono che hanno determinato la perdita del sistema di valori, materiali e immateriali, e saperi precedentemente costruito. Le fonti cartografiche offrono moltissime informazioni per la comprensione del territorio e del rapporto instaurato nel tempo fra l’uomo e l’ambiente, dati che restituiscano non solo l’utilizzo dello spazio fisico, ma anche la percezione che di esso si aveva nel passato, dei singoli elementi che lo componevano e dei valori loro assegnati. Le attuali proposte di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale non possono prescindere dai lasciti delle civiltà del passato, per attivare nuovi percorsi di conoscenza, campagne di scavi e restauri, politiche di conservazione attiva e percorsi di fruizione turistica innovativi e sostenibili, per la città e per il territorio circostante, rivolti principalmente ai locali, ma destinati ad attirare visitatori dalla vicina Roma come da tutta la regione, capaci di coinvolgere almeno una parte dei croceristi che numerosi sbarcano nel porto di Civitavecchia ma, troppo spesso, non hanno la percezione della ricchezza del centro e dei suoi immediati dintorni.
D'Ascenzo, A. (2015). Il termalismo e l’approvvigionamento idrico come chiave di lettura dello sviluppo urbano e territoriale di Civitavecchia. GEOSTORIE, XXIII(1-2), 7-67.
Il termalismo e l’approvvigionamento idrico come chiave di lettura dello sviluppo urbano e territoriale di Civitavecchia
D'ASCENZO, ANNALISA
2015-01-01
Abstract
IL TERMALISMO E L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO COME CHIAVE DI LETTURA DELLO SVILUPPO URBANO E TERRITORIALE DI CIVITAVECCHIA − Gli studi geostorici, e non solo, evidenziano come e quanto la storia passata e moderna di Civitavecchia sia legata a un progetto, all’intenzionalità di realizzare strutture di servizio, in particolare portuali, al rifornimento alimentare e all’economia della città di Roma. A motivare e sostenere la localizzazione del sito in cui concretizzare tali propositi nel corso dei secoli sono state le peculiarità geofisiche della costa rocciosa e le risorse naturali presenti nell’area circostante, come la disponibilità di boschi e di miniere, di acque fredde e calde. In particolare proprio i sistemi ideati per la captazione e lo sfruttamento delle acque, da bibita e termali, ha profondamente inciso sul territorio e lasciato segni tangibili la cui storia costituisce, di per sé, un’interessante chiave di indagine e di lettura dei processi storici e degli interessi che hanno trovato intorno a Civitavecchia la loro realizzazione. A fasi caratterizzate da grande controllo sul territorio e da rilevanti investimenti da parte di entità politiche forti, che hanno comportato sviluppo socioeconomico e modifica del paesaggio naturale, si sono alternate fasi di decadenza e abbandono che hanno determinato la perdita del sistema di valori, materiali e immateriali, e saperi precedentemente costruito. Le fonti cartografiche offrono moltissime informazioni per la comprensione del territorio e del rapporto instaurato nel tempo fra l’uomo e l’ambiente, dati che restituiscano non solo l’utilizzo dello spazio fisico, ma anche la percezione che di esso si aveva nel passato, dei singoli elementi che lo componevano e dei valori loro assegnati. Le attuali proposte di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale non possono prescindere dai lasciti delle civiltà del passato, per attivare nuovi percorsi di conoscenza, campagne di scavi e restauri, politiche di conservazione attiva e percorsi di fruizione turistica innovativi e sostenibili, per la città e per il territorio circostante, rivolti principalmente ai locali, ma destinati ad attirare visitatori dalla vicina Roma come da tutta la regione, capaci di coinvolgere almeno una parte dei croceristi che numerosi sbarcano nel porto di Civitavecchia ma, troppo spesso, non hanno la percezione della ricchezza del centro e dei suoi immediati dintorni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.