Nell’estetica contemporanea i processi di auto-rappresentazione si sono irrimediabilmente espansi e intensificati, tanto che oramai l’individuo si relaziona all’immagine di sé non più attraverso degli specchi ma prevalentemente per il tramite di innumerevoli e congiunte protesi mediatiche. Con sempre maggiore assiduità l’uomo contemporaneo costruisce la propria immagine per mezzo di una circolarità intermediale di simulacri: dalla fotografia al cinema, dalla tv al web . Nei nostri spazi urbani gli specchi e le vetrine sono stati sostituiti da monitor e videocamere così come le nostre abitazioni sono capillarmente pervase da “autoritratti” a schermo: dai telefoni cellulari alle cornici fotografiche digitali, dalle fotocamere alle webcam, dai social network agli avatar dei mondi virtuali. Ridefinendo la condizione percettiva ordinaria e i suoi sistemi conoscitivi e relazionali, le arti e i media attuali qualificano una nuova soggettività personale che necessariamente riformula nell’arte, così come nella società, il genere dell’autoritratto attraverso decisive metamorfosi e rilocazioni che interessano tanto l’ordine epistemologico quanto quello culturale, la dimensione tecnologica quanto quella sociale. In questa lunga e tortuosa metamorfosi dallo specchio alla tela, allo schermo, l’autoritratto ha subito numerosi ed evidenti transiti e passaggi tecnologici e cognitivi (dalla fissità al movimento, dalla riproducibilità analogica a quella digitale, dal riconoscimento all’estraneità, dal rispecchiamento al simulacro) che le arti visive – in particolar modo le neoavanguardie, il cinema sperimentale e l’arte contemporanea – hanno saputo accompagnare, rielaborando in maniera, di volta in volta, ludica e straniante, critica e intellettuale, gli stessi dispositivi di costruzione e di messa in scena ritrattistica: da una parte gli specchi, le fotografie e gli schermi, dall’altra i corpi, le maschere e i feticci.

Ravesi, G. (2011). Frantumi di specchi. Metamorfosi contemporanee dell’autoritratto tra arti e media. IMAGO, 4(Autorialità, autobiografia, autoritratto, a cura di Lucilla Albano, Arianna Salatino), 93-117.

Frantumi di specchi. Metamorfosi contemporanee dell’autoritratto tra arti e media

RAVESI, GIACOMO
2011-01-01

Abstract

Nell’estetica contemporanea i processi di auto-rappresentazione si sono irrimediabilmente espansi e intensificati, tanto che oramai l’individuo si relaziona all’immagine di sé non più attraverso degli specchi ma prevalentemente per il tramite di innumerevoli e congiunte protesi mediatiche. Con sempre maggiore assiduità l’uomo contemporaneo costruisce la propria immagine per mezzo di una circolarità intermediale di simulacri: dalla fotografia al cinema, dalla tv al web . Nei nostri spazi urbani gli specchi e le vetrine sono stati sostituiti da monitor e videocamere così come le nostre abitazioni sono capillarmente pervase da “autoritratti” a schermo: dai telefoni cellulari alle cornici fotografiche digitali, dalle fotocamere alle webcam, dai social network agli avatar dei mondi virtuali. Ridefinendo la condizione percettiva ordinaria e i suoi sistemi conoscitivi e relazionali, le arti e i media attuali qualificano una nuova soggettività personale che necessariamente riformula nell’arte, così come nella società, il genere dell’autoritratto attraverso decisive metamorfosi e rilocazioni che interessano tanto l’ordine epistemologico quanto quello culturale, la dimensione tecnologica quanto quella sociale. In questa lunga e tortuosa metamorfosi dallo specchio alla tela, allo schermo, l’autoritratto ha subito numerosi ed evidenti transiti e passaggi tecnologici e cognitivi (dalla fissità al movimento, dalla riproducibilità analogica a quella digitale, dal riconoscimento all’estraneità, dal rispecchiamento al simulacro) che le arti visive – in particolar modo le neoavanguardie, il cinema sperimentale e l’arte contemporanea – hanno saputo accompagnare, rielaborando in maniera, di volta in volta, ludica e straniante, critica e intellettuale, gli stessi dispositivi di costruzione e di messa in scena ritrattistica: da una parte gli specchi, le fotografie e gli schermi, dall’altra i corpi, le maschere e i feticci.
2011
Ravesi, G. (2011). Frantumi di specchi. Metamorfosi contemporanee dell’autoritratto tra arti e media. IMAGO, 4(Autorialità, autobiografia, autoritratto, a cura di Lucilla Albano, Arianna Salatino), 93-117.
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