Siamo sicuri che gli anni che viviamo ci portino "passi in avanti" sul piano del contrasto alle disuguaglianze anche per quanto riguarda la posizione della donna nel mondo del lavoro? Se andiamo a vedere le statistiche, appare evidente il fenomeno delle giovani mamme, pur dotate di un curriculum di studi ed esperienze di alto livello, che rinunciano al lavoro, le cosiddette opting out, ovvero quelle che nonostante l'istruzione e la qualificazione rinunciano. Dal Rapporto Istat 2014, si evince che è aumentata la quota di coloro che il lavoro lo perdono più che lasciarlo, ma nel 53% dei casi l'abbandono è volontario. Le donne rinunciano a lavorare a causa di climi aziendali tutt'altro che mommy-frendly, con welfare inesistenti, orari impossibili e nidi e asili assenti. La riduzione dei diritti – dovuta alla crisi economica degli ultimi tempi – ha comportato in molti casi drastiche riduzioni di protezione per la maternità. Le più esposte, naturalmente, sono le neomamme con contratti a tempo determinato. A fronte di questo scenario i tagli della scuola pubblica hanno peggiorato lo scenario.
Alessandrini, G. (2015). Dal diversity management al capability approach: un salto concettuale per garantire il diritto delle donne all'identità professionale. DIALOGHI, Donne e Lavoro. Esperienze, punti di vista, testimonianze(Numero monografico), 4-10.
Dal diversity management al capability approach: un salto concettuale per garantire il diritto delle donne all'identità professionale
ALESSANDRINI, Giuditta
2015-01-01
Abstract
Siamo sicuri che gli anni che viviamo ci portino "passi in avanti" sul piano del contrasto alle disuguaglianze anche per quanto riguarda la posizione della donna nel mondo del lavoro? Se andiamo a vedere le statistiche, appare evidente il fenomeno delle giovani mamme, pur dotate di un curriculum di studi ed esperienze di alto livello, che rinunciano al lavoro, le cosiddette opting out, ovvero quelle che nonostante l'istruzione e la qualificazione rinunciano. Dal Rapporto Istat 2014, si evince che è aumentata la quota di coloro che il lavoro lo perdono più che lasciarlo, ma nel 53% dei casi l'abbandono è volontario. Le donne rinunciano a lavorare a causa di climi aziendali tutt'altro che mommy-frendly, con welfare inesistenti, orari impossibili e nidi e asili assenti. La riduzione dei diritti – dovuta alla crisi economica degli ultimi tempi – ha comportato in molti casi drastiche riduzioni di protezione per la maternità. Le più esposte, naturalmente, sono le neomamme con contratti a tempo determinato. A fronte di questo scenario i tagli della scuola pubblica hanno peggiorato lo scenario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.