This essay analyses the concepts of crime and justice presented by Clarice Lispector in “Mineirinho”. This story was first published in June 1962 in the magazine Senhor with the title "Uma grama de radium-Mineirinho” and was later included in the section "Fundo de Gaveta” of the collection of stories A Legião Estrangeira (1964). The narration of Clarice Lispector is based on a true story happened in Rio de Janeiro the night between 30 April and 1 May of 1962: a Cariocan criminal, José Miranda Rosa, a.k.a. Mineirinho, was ambushed and shot dead by police. Although Mineirinho had committed many crimes, his violent and tragic death aroused public indignation, and the condemnation of the cruelty with which the State exercised the right to punish those who broke the law. In Lispector’s text, the emotions aroused by the violent death of Mineirinho are expressed through a reversal of the viewpoints that marks a sort of transition from the objectivity of the facts to the narrator's subjectivity. Through the identification with the Other, Lispector offers a critique to the mechanism of power and tries to redefine the concepts of crime and justice. In a historical, political and cultural context marked by violence and social exclusion such as Brazil, Mineirinho embodies a marginalized humanity victim of a Power that exerts full control over life. Lispector repudiates a vindictive justice which protects the interests of the privileged few at the expense of those who are on the margins of society. She empathises with the Other and expresses a deep compassion that involves the reader and leads to a reflection on the common destiny of mankind of which Mineirinho represents a tragic emblem.

Il presente saggio analizza i concetti di crimine e giustizia presentati da Clarice Lispector in "Mineirinho". Il racconto fu pubblicato per la prima volta nel giugno 1962 sulla rivista Senhor con il titolo "Uma grama de radium-Mineirinho" e fu poi incluso nella sezione "Fundo de Gaveta" della raccolta di racconti A Legião Estrangeira (1964). La narrazione di Clarice Lispector è ispirata a fatti di cronaca avvenuti a Rio de Janeiro nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio del 1962 quando un criminale carioca, José Miranda Rosa, detto Mineirinho, fu vittima di un'imboscata e ucciso dalla polizia. Sebbene Mineirinho si fosse macchiato di numerosi crimini, la sua morte violenta e tragica suscitò l'indignazione dell'opinione pubblica, che condannava la crudeltà con cui lo Stato esercitava il diritto di punire nei confronti di coloro che infrangevano la legge. Nel testo di Lispector, le emozioni suscitate dalla morte violenta di Mineirinho sono espresse attraverso un rovesciamento dei punti di vista che segna una sorta di passaggio dall'oggettività dei fatti alla soggettività del narratore. Tramite l'identificazione con l'Altro, Clarice Lispector si oppone, infatti, agli abusi di potere e ridefinisce i concetti di crimine e giustizia. In un contesto storico, politico e culturale segnato dalla violenza e dall'esclusione sociale come quello brasiliano, Mineirinho incarna un'umanità emarginata vittima di un Potere che esercita il pieno controllo sulla vita e, proprio per questo Lispector ripudia una giustizia vendicativa che protegge gli interessi di pochi privilegiati a spese di coloro che sono ai margini della società, esprimendo una profonda compassione che coinvolge il lettore e porta ad una riflessione sul destino comune dell'umanità di cui Mineirinho è un tragico emblema.

DE CRESCENZO, L. (2016). “Diritto di punire” o “Potere di morte”?: crimine, violenza e giustizia in “Mineirinho” di Clarice Lispector. ALTRE MODERNITÀ, n. 15, 186-201 [10.13130/2035-7680/7184].

“Diritto di punire” o “Potere di morte”?: crimine, violenza e giustizia in “Mineirinho” di Clarice Lispector

Luigia De Crescenzo
2016-01-01

Abstract

This essay analyses the concepts of crime and justice presented by Clarice Lispector in “Mineirinho”. This story was first published in June 1962 in the magazine Senhor with the title "Uma grama de radium-Mineirinho” and was later included in the section "Fundo de Gaveta” of the collection of stories A Legião Estrangeira (1964). The narration of Clarice Lispector is based on a true story happened in Rio de Janeiro the night between 30 April and 1 May of 1962: a Cariocan criminal, José Miranda Rosa, a.k.a. Mineirinho, was ambushed and shot dead by police. Although Mineirinho had committed many crimes, his violent and tragic death aroused public indignation, and the condemnation of the cruelty with which the State exercised the right to punish those who broke the law. In Lispector’s text, the emotions aroused by the violent death of Mineirinho are expressed through a reversal of the viewpoints that marks a sort of transition from the objectivity of the facts to the narrator's subjectivity. Through the identification with the Other, Lispector offers a critique to the mechanism of power and tries to redefine the concepts of crime and justice. In a historical, political and cultural context marked by violence and social exclusion such as Brazil, Mineirinho embodies a marginalized humanity victim of a Power that exerts full control over life. Lispector repudiates a vindictive justice which protects the interests of the privileged few at the expense of those who are on the margins of society. She empathises with the Other and expresses a deep compassion that involves the reader and leads to a reflection on the common destiny of mankind of which Mineirinho represents a tragic emblem.
2016
Il presente saggio analizza i concetti di crimine e giustizia presentati da Clarice Lispector in "Mineirinho". Il racconto fu pubblicato per la prima volta nel giugno 1962 sulla rivista Senhor con il titolo "Uma grama de radium-Mineirinho" e fu poi incluso nella sezione "Fundo de Gaveta" della raccolta di racconti A Legião Estrangeira (1964). La narrazione di Clarice Lispector è ispirata a fatti di cronaca avvenuti a Rio de Janeiro nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio del 1962 quando un criminale carioca, José Miranda Rosa, detto Mineirinho, fu vittima di un'imboscata e ucciso dalla polizia. Sebbene Mineirinho si fosse macchiato di numerosi crimini, la sua morte violenta e tragica suscitò l'indignazione dell'opinione pubblica, che condannava la crudeltà con cui lo Stato esercitava il diritto di punire nei confronti di coloro che infrangevano la legge. Nel testo di Lispector, le emozioni suscitate dalla morte violenta di Mineirinho sono espresse attraverso un rovesciamento dei punti di vista che segna una sorta di passaggio dall'oggettività dei fatti alla soggettività del narratore. Tramite l'identificazione con l'Altro, Clarice Lispector si oppone, infatti, agli abusi di potere e ridefinisce i concetti di crimine e giustizia. In un contesto storico, politico e culturale segnato dalla violenza e dall'esclusione sociale come quello brasiliano, Mineirinho incarna un'umanità emarginata vittima di un Potere che esercita il pieno controllo sulla vita e, proprio per questo Lispector ripudia una giustizia vendicativa che protegge gli interessi di pochi privilegiati a spese di coloro che sono ai margini della società, esprimendo una profonda compassione che coinvolge il lettore e porta ad una riflessione sul destino comune dell'umanità di cui Mineirinho è un tragico emblema.
DE CRESCENZO, L. (2016). “Diritto di punire” o “Potere di morte”?: crimine, violenza e giustizia in “Mineirinho” di Clarice Lispector. ALTRE MODERNITÀ, n. 15, 186-201 [10.13130/2035-7680/7184].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/312594
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