What happened to Italian theatre and Italian acting traditions during the fascist period? As the regime progressively aged, symptoms of impatience, and even disillusionment may be noted in the theatre. This was rather unexpected, given Mussolini’s personal interest. Prose theatre becomes increasingly anaemic. The article explores the reasons for this; they were due more to a lack of respect and acknowledgement of values, rather than to actual changes or pressure enforced by the regime. The acting traditions, which had survived well into the twentieth century, fell apart without leaving any trace, any seed or heritage.
. Cosa è accaduto al teatro italiano e alla tradizione attorica italiana negli anni del fascismo? Mano a mano che il regime invecchia, si possono notare sintomi di irrequietezza nei confronti del teatro, quasi di disillusione, tanto più inaspettata visto l’interesse personale di Mussolini. Il teatro di prosa, da parte sua, presenta una crescente anemia. Il saggio ne esplora i motivi, forse più legati a mancati riconoscimenti di valore, a una mancanza di rispetto, che a veri e propri cambiamenti o pressioni da parte del regime. La cultura attorica, che in Italia aveva continuato a vivere fino a Novecento avanzato, si disgrega senza riuscire a lasciare semi, tracce, eredità. Il saggio è accompagnato da due schede, una su tre volumi fondamentali per la memoria di questo periodo (Silvio d’Amico, Il teatro non deve morire; Sergio Tofano, Il teatro all’antica italiana, Lucio Ridenti, Teatro italiano tra le due guerre). La seconda sulla relazione, implicita, non riconosciuta, ma importante, tra il teatro “maggiore” (il teatro di prosa) e teatro “minore” (come varietà, café chantant, Rivista teatrale, perfino teatro dialettale).
Schino, M. (2017). Dal punto di vista degli attori. TEATRO E STORIA, 38, 67-113.
Dal punto di vista degli attori
mirella schino
2017-01-01
Abstract
What happened to Italian theatre and Italian acting traditions during the fascist period? As the regime progressively aged, symptoms of impatience, and even disillusionment may be noted in the theatre. This was rather unexpected, given Mussolini’s personal interest. Prose theatre becomes increasingly anaemic. The article explores the reasons for this; they were due more to a lack of respect and acknowledgement of values, rather than to actual changes or pressure enforced by the regime. The acting traditions, which had survived well into the twentieth century, fell apart without leaving any trace, any seed or heritage.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.