Barbara Godard, studiosa e traduttrice canadese, è stata una delle figure più significative della critica femminista e una delle fondatrici della teoria femminista della traduzione. Nel saggio “Translating Ang(l)es: Or, the Difference “L” Makes”, Godard affronta alcuni nodi teorici cruciali attraverso l’analisi della costruzione narrativa della traduzione nel romanzo Le désert mauve della scrittrice Nicole Brossard, in cui la storia di una traduzione si intreccia con la storia e i personaggi del romanzo tradotto. Brossard elabora una teoria della traduzione che rivisita, e in qualche modo sovverte, l’idea della traduzione come rappresentazione della innata convergenza tra le lingue verso una pura lingua, così come elaborata da Walter Benjamin nel saggio ‚Die Aufgabe des Übersetzers' (Il compito del traduttore, 1923), per proporre un’idea di traduzione che insiste, invece, sui limiti imposti dalle specificità tangibili della lingua. Godard dimostra come la costruzione narrativa del tradurre inscenata nel romanzo di Brossard ne metta in evidenza la dimensione materiale, vista nella doppia prospettiva della corporeità del traduttore e della plasticità della lingua. All’immagine dell’angelo benjaminiano subentra quella dell’angolo, del punto di vista materiale di chi traduce nel corpo a corpo con il testo. Il commento e le note alla traduzione ricostruiscono il contesto storico e teorico all’interno del quale si colloca il saggio di Barbara Godard, con particolare riferimento all’opera di Derrida e Deleuze.
Zanotti, S. (2018). Da angeli a angoli: o della differenza che può fare una donna in traduzione (Traduzione con note e commento). In S.Z. Elena Di Giovanni (a cura di), Donne in traduzione (pp. 83-123). Firenze/Milano : Bompiani.
Da angeli a angoli: o della differenza che può fare una donna in traduzione (Traduzione con note e commento)
Serenella Zanotti
2018-01-01
Abstract
Barbara Godard, studiosa e traduttrice canadese, è stata una delle figure più significative della critica femminista e una delle fondatrici della teoria femminista della traduzione. Nel saggio “Translating Ang(l)es: Or, the Difference “L” Makes”, Godard affronta alcuni nodi teorici cruciali attraverso l’analisi della costruzione narrativa della traduzione nel romanzo Le désert mauve della scrittrice Nicole Brossard, in cui la storia di una traduzione si intreccia con la storia e i personaggi del romanzo tradotto. Brossard elabora una teoria della traduzione che rivisita, e in qualche modo sovverte, l’idea della traduzione come rappresentazione della innata convergenza tra le lingue verso una pura lingua, così come elaborata da Walter Benjamin nel saggio ‚Die Aufgabe des Übersetzers' (Il compito del traduttore, 1923), per proporre un’idea di traduzione che insiste, invece, sui limiti imposti dalle specificità tangibili della lingua. Godard dimostra come la costruzione narrativa del tradurre inscenata nel romanzo di Brossard ne metta in evidenza la dimensione materiale, vista nella doppia prospettiva della corporeità del traduttore e della plasticità della lingua. All’immagine dell’angelo benjaminiano subentra quella dell’angolo, del punto di vista materiale di chi traduce nel corpo a corpo con il testo. Il commento e le note alla traduzione ricostruiscono il contesto storico e teorico all’interno del quale si colloca il saggio di Barbara Godard, con particolare riferimento all’opera di Derrida e Deleuze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.