In questo lavoro presentiamo un’analisi dell’approssimazione, intesa come una particolare manifestazione della vaghezza intenzionale (cfr. Voghera, 2012) nell’italiano parlato. Laddove molti studi sono stati dedicati all’espressione della vaghezza e dell’approssimazione nelle produzioni in L1 (cfr., fra gli altri, Channel, 1994; Cutting, 2007; De Mauro, 1982; Ghezzi, 2013; Masini et al., 2012; Overstreet, 2011; Voghera 2012, 2014), a nostra conoscenza, pochi lavori hanno indagato le realizzazioni di tale aspetto nella seconda lingua (L2). In effetti sia gli studi di stampo acquisizionale che quelli orientati alla didattica delle seconde lingue tendono a mettere in evidenza un percorso di appropriazione di un target che generalmente coincide con la “precisione”. Anche se è da tempo superata la concezione negativa dell’errore, spesso quello che devia da questa precisione in L2 è visto come un tentativo, una deviazione, una tappa in un percorso in evoluzione. In questo lavoro siamo partiti dalla prospettiva di Blanche-Benveniste che tiene conto dei meccanismi di produzione del parlato, e che propone di analizzare le produzioni linguistiche non preparate come il frutto di approssimazioni progressive (cfr. Blanche-Benveniste, 1990, 1997, 1998). Riteniamo che un tale approccio, utilizzato soprattutto in ambito francese per il parlato L1, possa essere adottato in maniera proficua anche per il parlato L2, in quanto consente di mettere in luce fenomeni collegati alla competenza linguistica, che di solito hanno poco spazio nello studio e nella didattica delle lingue. Tra questi aspetti ci soffermeremo sull’approssimazione nell’ambito della ricerca lessicale, dando particolare rilievo a un mezzo per veicolarla: l’uso delle liste. Cercheremo quindi di evidenziare il ruolo dell’approssimazione nella L2, e le implicazioni che comporta per la didattica. L’analisi presentata si basa su un corpus composito di parlato che comprende le produzioni orali ottenute tramite un task volto a elicitare la ricerca lessicale e l’approssimazione. L’obiettivo del lavoro è il confronto della gestione della ricerca lessicale nelle produzioni orali di parlanti nativi (PN) e di parlanti non nativi (PNN) di italiano, con diversi livelli di competenza.
Bonvino, E., Fiorenza, E., Cortés, V. (2017). Approssimazione nel parlato: L1 e L2 a confronto.. In A. De Meo, F.M. Dovetto (a cura di), La comunicazione parlata / Spoken communication (pp. 95-116). Roma : Aracne editrice.
Approssimazione nel parlato: L1 e L2 a confronto.
Bonvino, Elisabetta;Fiorenza, Elisa;Cortés Velasquez
2017-01-01
Abstract
In questo lavoro presentiamo un’analisi dell’approssimazione, intesa come una particolare manifestazione della vaghezza intenzionale (cfr. Voghera, 2012) nell’italiano parlato. Laddove molti studi sono stati dedicati all’espressione della vaghezza e dell’approssimazione nelle produzioni in L1 (cfr., fra gli altri, Channel, 1994; Cutting, 2007; De Mauro, 1982; Ghezzi, 2013; Masini et al., 2012; Overstreet, 2011; Voghera 2012, 2014), a nostra conoscenza, pochi lavori hanno indagato le realizzazioni di tale aspetto nella seconda lingua (L2). In effetti sia gli studi di stampo acquisizionale che quelli orientati alla didattica delle seconde lingue tendono a mettere in evidenza un percorso di appropriazione di un target che generalmente coincide con la “precisione”. Anche se è da tempo superata la concezione negativa dell’errore, spesso quello che devia da questa precisione in L2 è visto come un tentativo, una deviazione, una tappa in un percorso in evoluzione. In questo lavoro siamo partiti dalla prospettiva di Blanche-Benveniste che tiene conto dei meccanismi di produzione del parlato, e che propone di analizzare le produzioni linguistiche non preparate come il frutto di approssimazioni progressive (cfr. Blanche-Benveniste, 1990, 1997, 1998). Riteniamo che un tale approccio, utilizzato soprattutto in ambito francese per il parlato L1, possa essere adottato in maniera proficua anche per il parlato L2, in quanto consente di mettere in luce fenomeni collegati alla competenza linguistica, che di solito hanno poco spazio nello studio e nella didattica delle lingue. Tra questi aspetti ci soffermeremo sull’approssimazione nell’ambito della ricerca lessicale, dando particolare rilievo a un mezzo per veicolarla: l’uso delle liste. Cercheremo quindi di evidenziare il ruolo dell’approssimazione nella L2, e le implicazioni che comporta per la didattica. L’analisi presentata si basa su un corpus composito di parlato che comprende le produzioni orali ottenute tramite un task volto a elicitare la ricerca lessicale e l’approssimazione. L’obiettivo del lavoro è il confronto della gestione della ricerca lessicale nelle produzioni orali di parlanti nativi (PN) e di parlanti non nativi (PNN) di italiano, con diversi livelli di competenza.File | Dimensione | Formato | |
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