The Athenian inscription IG I3 257 forbids the tanning of hides along a portion of the banks of the Ilissus River, upstream of a sanctuary of Heracles. The paper aims to explain the reasons for the prohibition within its cultural and topographical contexts. The mention of the basileus demonstrates the religious character of the text, which is probably a sacred law. The Ilissus flows through an area south of the city of Athens containing many ancient shrines and places of worship and water from this river was used in some cultic ceremonies. Tanning activity, which is here reconstructed in its various phases, is highly polluting: it produces pestilential odors and a large amount of liquid and solid waste, which was poured into rivers. The decision of the Assembly forbade tanners from conducting their activities along the river from its source to the sanctuary of Heracles (most likely identifiable with the Herakleion at Kynosarges), thus ensuring effective cultic activity in the interests of the community. In any case, the decision implicitly allowed tanning downstream of the sanctuary, where the river ran through areas not requiring religious protection.

L’iscrizione ateniese IG I3 257 vieta la concia lungo le rive del fiume Ilisso a monte di un santuario di Eracle. Il contributo cerca di chiarirne le ragioni nel loro contesto culturale e topografico. La menzione del basileus dimostra il carattere religioso del testo, probabilmente una legge sacra. L’Ilisso attraversa un’area, a sud della città di Atene, caratterizzata da un’elevata densità di antichissimi santuari e luoghi di culto; le stesse acque del fiume erano impiegate in alcune azioni cultuali. L’attività di concia, che il contributo ricostruisce nelle sue varie fasi, è altamente inquinante: produce odori pestilenziali e molti scarti, liquidi e solidi, che i conciatori riversavano nelle acque dei fiumi. La delibera vietava la concia dalla sorgente dell’Ilisso fino al santuario di Eracle (assai probabilmente da identificare con lo Herakleion del Cinosarge) per preservare tutta l’area dal cattivo odore e dalla contaminazione delle acque, e così assicurare, nell’interesse della comunità, efficaci azioni cultuali. Essa tuttavia consentiva, implicitamente, la concia a valle del santuario, dove il fiume attraversava zone che non suscitavano scrupoli religiosi.

Fabiani, R. (2018). La concia delle pelli e le acque dell'Ilisso: osservazioni su un documento normativo a carattere religioso (IG I 257). HORMOS, 10 - 2018, 371-406 [10.7430/HORMOS1014].

La concia delle pelli e le acque dell'Ilisso: osservazioni su un documento normativo a carattere religioso (IG I 257)

Roberta Fabiani
2018-01-01

Abstract

The Athenian inscription IG I3 257 forbids the tanning of hides along a portion of the banks of the Ilissus River, upstream of a sanctuary of Heracles. The paper aims to explain the reasons for the prohibition within its cultural and topographical contexts. The mention of the basileus demonstrates the religious character of the text, which is probably a sacred law. The Ilissus flows through an area south of the city of Athens containing many ancient shrines and places of worship and water from this river was used in some cultic ceremonies. Tanning activity, which is here reconstructed in its various phases, is highly polluting: it produces pestilential odors and a large amount of liquid and solid waste, which was poured into rivers. The decision of the Assembly forbade tanners from conducting their activities along the river from its source to the sanctuary of Heracles (most likely identifiable with the Herakleion at Kynosarges), thus ensuring effective cultic activity in the interests of the community. In any case, the decision implicitly allowed tanning downstream of the sanctuary, where the river ran through areas not requiring religious protection.
2018
L’iscrizione ateniese IG I3 257 vieta la concia lungo le rive del fiume Ilisso a monte di un santuario di Eracle. Il contributo cerca di chiarirne le ragioni nel loro contesto culturale e topografico. La menzione del basileus dimostra il carattere religioso del testo, probabilmente una legge sacra. L’Ilisso attraversa un’area, a sud della città di Atene, caratterizzata da un’elevata densità di antichissimi santuari e luoghi di culto; le stesse acque del fiume erano impiegate in alcune azioni cultuali. L’attività di concia, che il contributo ricostruisce nelle sue varie fasi, è altamente inquinante: produce odori pestilenziali e molti scarti, liquidi e solidi, che i conciatori riversavano nelle acque dei fiumi. La delibera vietava la concia dalla sorgente dell’Ilisso fino al santuario di Eracle (assai probabilmente da identificare con lo Herakleion del Cinosarge) per preservare tutta l’area dal cattivo odore e dalla contaminazione delle acque, e così assicurare, nell’interesse della comunità, efficaci azioni cultuali. Essa tuttavia consentiva, implicitamente, la concia a valle del santuario, dove il fiume attraversava zone che non suscitavano scrupoli religiosi.
Fabiani, R. (2018). La concia delle pelli e le acque dell'Ilisso: osservazioni su un documento normativo a carattere religioso (IG I 257). HORMOS, 10 - 2018, 371-406 [10.7430/HORMOS1014].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/344396
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