Muovendo dall'idea di "pratica occasionale" della fotografia, teorizzata e analizzata da Pierre Bourdieu negli anni Sessanta, questo articolo si interroga sulle modalità che ridefiniscono l'uso e la funzione della fotografia occasionale nell'ecosistema mediale contemporaneo. Analizzando tanto le pratiche (per esempio il selfie) quanto le modalità di fruizione e circolazione delle fotografie (soprattutto attraverso i social media), l'articolo prende in considerazione l'evidente rimodulazione dei rapporti di forza tra "valore cultuale" e "valore espositivo" (Benjamin) di queste immagini, soffermando in particolare l'attenzione sulle modalità attraverso cui l'aumento esponenziale del loro livello di esponibilità imponga un ripensamento relativo all'uso e alla conservazione dell'immagine stessa: la sua "spendibilità immediata", da una parte; il suo configurarsi come oggetto capace di preservare una memoria, sia pubblica che privata, dall'altra.
Ugenti, E. (2018). La pratica fotografica occasionale: dalla dimensione familiare alla condivisione pubblica. In L.M. Enrico Menduni (a cura di), Fotografia e culture visuali del XXI secolo (pp. 217-226). Roma : Roma Tre Press [10.13134/978-88-94885-84-2/19].
La pratica fotografica occasionale: dalla dimensione familiare alla condivisione pubblica
UGENTI, ELIO
2018-01-01
Abstract
Muovendo dall'idea di "pratica occasionale" della fotografia, teorizzata e analizzata da Pierre Bourdieu negli anni Sessanta, questo articolo si interroga sulle modalità che ridefiniscono l'uso e la funzione della fotografia occasionale nell'ecosistema mediale contemporaneo. Analizzando tanto le pratiche (per esempio il selfie) quanto le modalità di fruizione e circolazione delle fotografie (soprattutto attraverso i social media), l'articolo prende in considerazione l'evidente rimodulazione dei rapporti di forza tra "valore cultuale" e "valore espositivo" (Benjamin) di queste immagini, soffermando in particolare l'attenzione sulle modalità attraverso cui l'aumento esponenziale del loro livello di esponibilità imponga un ripensamento relativo all'uso e alla conservazione dell'immagine stessa: la sua "spendibilità immediata", da una parte; il suo configurarsi come oggetto capace di preservare una memoria, sia pubblica che privata, dall'altra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.