La Muette de Portici (1828), grand opéra sulla musica di Auber, si ispira al tumulto del 1647 , una storia raccontata in dettaglio dagli storici del tempo: il protagonista Masaniello (interpretato dal tenore A. Nourrit, cantante e attore) vi rappresenta il conflitto tra il Viceré, duca d’Arcos, e i napoletani oppressi da ingiusti tributi. A Scribe e Delavigne si deve invece l’invenzione del personaggio di Fenella, definito dopo diverse versioni del libretto per poter superare lo scoglio della censura. Fenella è dunque simbolo di riscatto sociale, come pure potente espediente per mitigare l’aspro conflitto risolto grazie al sacrificio finale di lei e la ricerca di un juste milieu politico da parte di Masaniello, non solo “folle”, non solo ribelle almeno nell’opera. Nelle sue trasmigrazioni attraverso i teatri europei, Fenella diverrà il simbolo di passioni locali, a partire dalla rivoluzione in Belgio (Bruxelles, 1830). Nella mia presentazione, ispirata alla storia culturale della danza e del cinema muto tra XIX e XX sec., ne illustrerò gli snodi successivi: i timori per la messa in scena in Russia dell’opera di Auber, risolti dallo stesso zar Nicola I che ne autorizzò il rifacimento a condizione che il libretto fosse in tedesco e che il titolo mutasse definitivamente in Fenella; la definizione di “italianità” nell’interpretazione naturalistica di Virginia Zucchi, e il “Bel canto silenzioso” di Anna Pavlova nel film muto The Dumb Girl of Portici (1916, regia di Lois Weber). Nel Novecento prevarrà la volontà di affrancarsi dagli stereotipi esotici dell’opera di Auber, rinunciando persino alla spettacolare eruzione del Vesuvio che tanto impressionò Wagner, e, a chiusura del cerchio, nell’ultima edizione de La Muette de Portici si tornerà alle fonti antropologiche di Napoli seicentesca, terra del sud e capitale del mondo.

LO IACONO, C. (In corso di stampa). Il "Bel canto silenzioso" ne La Muette de Portici (1828-1916). In Paologiovanni Maione e Maria Venuso (a cura di), Danza e ballo a Napoli: un dialogo con l'Europa (1806-1861). Napoli : Turchini Edizioni.

Il "Bel canto silenzioso" ne La Muette de Portici (1828-1916)

Concetta Lo Iacono
In corso di stampa

Abstract

La Muette de Portici (1828), grand opéra sulla musica di Auber, si ispira al tumulto del 1647 , una storia raccontata in dettaglio dagli storici del tempo: il protagonista Masaniello (interpretato dal tenore A. Nourrit, cantante e attore) vi rappresenta il conflitto tra il Viceré, duca d’Arcos, e i napoletani oppressi da ingiusti tributi. A Scribe e Delavigne si deve invece l’invenzione del personaggio di Fenella, definito dopo diverse versioni del libretto per poter superare lo scoglio della censura. Fenella è dunque simbolo di riscatto sociale, come pure potente espediente per mitigare l’aspro conflitto risolto grazie al sacrificio finale di lei e la ricerca di un juste milieu politico da parte di Masaniello, non solo “folle”, non solo ribelle almeno nell’opera. Nelle sue trasmigrazioni attraverso i teatri europei, Fenella diverrà il simbolo di passioni locali, a partire dalla rivoluzione in Belgio (Bruxelles, 1830). Nella mia presentazione, ispirata alla storia culturale della danza e del cinema muto tra XIX e XX sec., ne illustrerò gli snodi successivi: i timori per la messa in scena in Russia dell’opera di Auber, risolti dallo stesso zar Nicola I che ne autorizzò il rifacimento a condizione che il libretto fosse in tedesco e che il titolo mutasse definitivamente in Fenella; la definizione di “italianità” nell’interpretazione naturalistica di Virginia Zucchi, e il “Bel canto silenzioso” di Anna Pavlova nel film muto The Dumb Girl of Portici (1916, regia di Lois Weber). Nel Novecento prevarrà la volontà di affrancarsi dagli stereotipi esotici dell’opera di Auber, rinunciando persino alla spettacolare eruzione del Vesuvio che tanto impressionò Wagner, e, a chiusura del cerchio, nell’ultima edizione de La Muette de Portici si tornerà alle fonti antropologiche di Napoli seicentesca, terra del sud e capitale del mondo.
In corso di stampa
LO IACONO, C. (In corso di stampa). Il "Bel canto silenzioso" ne La Muette de Portici (1828-1916). In Paologiovanni Maione e Maria Venuso (a cura di), Danza e ballo a Napoli: un dialogo con l'Europa (1806-1861). Napoli : Turchini Edizioni.
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