La Madonna di Guadalupe rappresenta da sempre, fin dalla sua apparizione nel XVI secolo, il cuore pulsante dell’identità messicana. Alla luce dell’importanza culturale della tela nella costruzione del profilo nazionale, questo libro mette in luce come il teatro messicano abbia usato lo spazio scenico per indagare le rivoluzioni dell’immaginario attuale legato alla Vergine meticcia, icona che più di qualunque altra ha saputo plasmare un particolare linguaggio del sacro e una specifica visione del reale. Le tre opere più rappresentative della seconda metà del Novecento e mai prima d’ora oggetto di studio, Corona de luz (1963) di Rodolfo Usigli, Cúcara y Mácara (1977) di Óscar Liera e Travesía guadalupana (1996) di Miguel Ángel Tenorio, vengono raccolte sotto quello che qui per la prima volta prende il nome di Nuovo Teatro Guadalupano. Abbandonata la narrazione catechetica tipica del teatro coloniale, il Nuovo Teatro Guadalupano contribuisce al dibattito contemporaneo sulla mexicanidad sviluppando una riflessione che, a partire dall’icona del Tepeyac, si estende poi a tutto l’orizzonte culturologico. Nell’alterazione formale dei dispositivi scenici della tradizione, Rodolfo Usigli, Óscar Liera e Miguel Ángel Tenorio consegnano al medium iconico un protagonismo mai sperimentato prima: nella riformulazione della coincidenza tra eidos ed eidolon, la tela non è più emanazione statica di uno scenario religioso ma soggetto fisico e dinamico in grado di produrre una nuova percezione del mondo.

DI MATTEO, A. (2019). Nuovo Teatro Guadalupano. La Madonna di Guadalupe nel teatro messicano del Novecento. Roma : Nova Delphi Academia.

Nuovo Teatro Guadalupano. La Madonna di Guadalupe nel teatro messicano del Novecento

Angela Di Matteo
2019-01-01

Abstract

La Madonna di Guadalupe rappresenta da sempre, fin dalla sua apparizione nel XVI secolo, il cuore pulsante dell’identità messicana. Alla luce dell’importanza culturale della tela nella costruzione del profilo nazionale, questo libro mette in luce come il teatro messicano abbia usato lo spazio scenico per indagare le rivoluzioni dell’immaginario attuale legato alla Vergine meticcia, icona che più di qualunque altra ha saputo plasmare un particolare linguaggio del sacro e una specifica visione del reale. Le tre opere più rappresentative della seconda metà del Novecento e mai prima d’ora oggetto di studio, Corona de luz (1963) di Rodolfo Usigli, Cúcara y Mácara (1977) di Óscar Liera e Travesía guadalupana (1996) di Miguel Ángel Tenorio, vengono raccolte sotto quello che qui per la prima volta prende il nome di Nuovo Teatro Guadalupano. Abbandonata la narrazione catechetica tipica del teatro coloniale, il Nuovo Teatro Guadalupano contribuisce al dibattito contemporaneo sulla mexicanidad sviluppando una riflessione che, a partire dall’icona del Tepeyac, si estende poi a tutto l’orizzonte culturologico. Nell’alterazione formale dei dispositivi scenici della tradizione, Rodolfo Usigli, Óscar Liera e Miguel Ángel Tenorio consegnano al medium iconico un protagonismo mai sperimentato prima: nella riformulazione della coincidenza tra eidos ed eidolon, la tela non è più emanazione statica di uno scenario religioso ma soggetto fisico e dinamico in grado di produrre una nuova percezione del mondo.
2019
978-88-97376-76-7
DI MATTEO, A. (2019). Nuovo Teatro Guadalupano. La Madonna di Guadalupe nel teatro messicano del Novecento. Roma : Nova Delphi Academia.
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