Nel nostro linguaggio, "valore" è un termine anfibio. Esso volge, infatti, un ruolo centrale negli ambiti della morale e dell'economia: ambiti che erano strettamente interdipendenti alle origini della modernità, quando il fondatore dell'economia politica, Adam Smith, poteva presentarsi a un tempo come economista e filosofo morale. A partire da questa premessa, il saggio traccia una genealogia del concetto di valore, facendo emergere due aspetti decisivi: 1) il distacco dal lessico classico che intendeva le qualità morali, ossia l'areté e la virtus, come dotazioni qualitative e non quantificabili: 2) la tendenza di un filone importante del pensiero filosofico e sociale del Novecento (da Simmel a Spengler, da Weber a Schmitt) a scorgere nella dominanza del concetto di valore una inesorabile deriva conflittuale ("politeismo dei valori") e tirannica ("tirannia dei valori").
Fornari, E. (2018). Genealogia y crisis del valor. LA MALETA DE PORTBOU, 33.
Genealogia y crisis del valor
EMANUELA FORNARI
2018-01-01
Abstract
Nel nostro linguaggio, "valore" è un termine anfibio. Esso volge, infatti, un ruolo centrale negli ambiti della morale e dell'economia: ambiti che erano strettamente interdipendenti alle origini della modernità, quando il fondatore dell'economia politica, Adam Smith, poteva presentarsi a un tempo come economista e filosofo morale. A partire da questa premessa, il saggio traccia una genealogia del concetto di valore, facendo emergere due aspetti decisivi: 1) il distacco dal lessico classico che intendeva le qualità morali, ossia l'areté e la virtus, come dotazioni qualitative e non quantificabili: 2) la tendenza di un filone importante del pensiero filosofico e sociale del Novecento (da Simmel a Spengler, da Weber a Schmitt) a scorgere nella dominanza del concetto di valore una inesorabile deriva conflittuale ("politeismo dei valori") e tirannica ("tirannia dei valori").I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.