Con l’entrata in vigore della legge 23 giugno 2017 n. 103 e l’introduzione nel nostro ordinamento dell’art. 162 ter c.p. (“Estinzione del reato per condotte riparatorie”), si pone nuovamente all’attenzione dell’interprete l’annosa questione dell’applicazione della confisca obbligatoria prevista dall’art. 240 c.p. 2° comma in caso di estinzione del reato: come è vero, infatti, che l’art. 162 ter c.p. prevede espressamente l’applicazione del 2° comma dell’art. 240 c.p., è anche vero che la causa di estinzione in questione è giuridicamente incompatibile con la condanna dell’imputato, giacché le condotte riparatorie devono intervenire entro il termine perentorio “della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado” (art. 162 ter c.p.). La controversa relazione fra l’estinzione del reato e l’applicazione della confisca ha da sempre catturato l’attenzione degli studiosi, i quali, riconoscendo a tale istituto ciascuno una natura giuridica (ed una disciplina) diversa, inevitabilmente sono pervenuti sul punto a diverse conclusioni; i dibattiti in materia all’interno del mondo giuridico sono negli ultimi anni aumentati ulteriormente, peraltro, a causa di alcuni incisivi interventi da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che hanno stimolato attente riflessioni della dottrina ed una veemente reazione da parte della più autorevole giurisprudenza. Per evitare equivoci, anzitutto, è bene precisare che nel nostro ordinamento non è presente un istituto unico di confisca, ma se ne rilevano tipi diversi, ciascuno dei quali si distingue dagli altri per una peculiare natura giuridica ed una sua disciplina: alla luce di queste considerazioni, è opportuno precisare che la presente trattazione si concentrerà sulla specifica confisca espressamente richiamata dall’art. 162 ter c.p., cioè quella prevista dall’art. 240 comma 2° c.p.

Caporotundo, F. (2018). Estinzione del reato per condotte riparatorie e "confisca senza condanna": problemi applicativi alla luce dei più recenti approdi della giurisprudenza(3), 1-19.

Estinzione del reato per condotte riparatorie e "confisca senza condanna": problemi applicativi alla luce dei più recenti approdi della giurisprudenza.

Francesco Caporotundo
2018-01-01

Abstract

Con l’entrata in vigore della legge 23 giugno 2017 n. 103 e l’introduzione nel nostro ordinamento dell’art. 162 ter c.p. (“Estinzione del reato per condotte riparatorie”), si pone nuovamente all’attenzione dell’interprete l’annosa questione dell’applicazione della confisca obbligatoria prevista dall’art. 240 c.p. 2° comma in caso di estinzione del reato: come è vero, infatti, che l’art. 162 ter c.p. prevede espressamente l’applicazione del 2° comma dell’art. 240 c.p., è anche vero che la causa di estinzione in questione è giuridicamente incompatibile con la condanna dell’imputato, giacché le condotte riparatorie devono intervenire entro il termine perentorio “della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado” (art. 162 ter c.p.). La controversa relazione fra l’estinzione del reato e l’applicazione della confisca ha da sempre catturato l’attenzione degli studiosi, i quali, riconoscendo a tale istituto ciascuno una natura giuridica (ed una disciplina) diversa, inevitabilmente sono pervenuti sul punto a diverse conclusioni; i dibattiti in materia all’interno del mondo giuridico sono negli ultimi anni aumentati ulteriormente, peraltro, a causa di alcuni incisivi interventi da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che hanno stimolato attente riflessioni della dottrina ed una veemente reazione da parte della più autorevole giurisprudenza. Per evitare equivoci, anzitutto, è bene precisare che nel nostro ordinamento non è presente un istituto unico di confisca, ma se ne rilevano tipi diversi, ciascuno dei quali si distingue dagli altri per una peculiare natura giuridica ed una sua disciplina: alla luce di queste considerazioni, è opportuno precisare che la presente trattazione si concentrerà sulla specifica confisca espressamente richiamata dall’art. 162 ter c.p., cioè quella prevista dall’art. 240 comma 2° c.p.
2018
Caporotundo, F. (2018). Estinzione del reato per condotte riparatorie e "confisca senza condanna": problemi applicativi alla luce dei più recenti approdi della giurisprudenza(3), 1-19.
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