La legge italiana sul tema del fine-vita (L. n. 219 del 2017) regola – per la prima volta – il consenso anticipato ai trattamenti medici (DAT – Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Ciò include il consenso a interrompere i trattamenti (o il rifiuto di trattamenti) anche laddove questi possano causare – pur se indirettamente – la morte del paziente. Di qui può sorgere un conflitto tra le volontà del paziente e le scelte di coscienza dello staff medico chiamato a dare esecuzione alle DAT. La legge, tuttavia, non prevede espressamente alcuna forma di obiezione di coscienza del personale medico. Da questa “omissione” ne deriva una importante questione applicativa a cui il presente lavoro cerca di dare soluzione. Nella prima parte si ricostruiranno le linee fondamentali della teoria del valore costituzionale dell’obiezione di coscienza. Nella seconda parte saranno esplorati i tre percorsi ermeneutici attraverso i quali leggere la scelta del legislatore, identificando, infine, le ragioni a favore della lettura restrittiva della legge. The Italian piece of legislation on the end-of-life matter (No. 219 of 2017) regulates – for the first time – the right to give an early consent on the medical treatments (DAT- Anticipated Disposition on Treatments). This includes the permission to interrupt treatments (or refuse to treatments) where these can cause – albeit indirectly – the patient’s death. This is the reason why respecting the will of the patient can sometimes be in contrast with the conscience of the medical staff. The Law, nevertheless, does not openly provide for the conscientious objection of the medical staff. This “omission” poses an important applicative question to which the paper seeks to provide answer. In the first part, we will present a theoretical introduction on the constitutional value of conscientious objection. In the second part, three hermeneutical paths will be explored, identifying, finally, the reasons in favour a restrictive reading of the law.

DEL VECCHIO, I., Canale, E. (2019). La (mancanza di una) clausola di coscienza nella legge italiana sul fine vita(1-bis/2019), 344-361.

La (mancanza di una) clausola di coscienza nella legge italiana sul fine vita.

ilaria del vecchio;eleonora canale
2019-01-01

Abstract

La legge italiana sul tema del fine-vita (L. n. 219 del 2017) regola – per la prima volta – il consenso anticipato ai trattamenti medici (DAT – Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Ciò include il consenso a interrompere i trattamenti (o il rifiuto di trattamenti) anche laddove questi possano causare – pur se indirettamente – la morte del paziente. Di qui può sorgere un conflitto tra le volontà del paziente e le scelte di coscienza dello staff medico chiamato a dare esecuzione alle DAT. La legge, tuttavia, non prevede espressamente alcuna forma di obiezione di coscienza del personale medico. Da questa “omissione” ne deriva una importante questione applicativa a cui il presente lavoro cerca di dare soluzione. Nella prima parte si ricostruiranno le linee fondamentali della teoria del valore costituzionale dell’obiezione di coscienza. Nella seconda parte saranno esplorati i tre percorsi ermeneutici attraverso i quali leggere la scelta del legislatore, identificando, infine, le ragioni a favore della lettura restrittiva della legge. The Italian piece of legislation on the end-of-life matter (No. 219 of 2017) regulates – for the first time – the right to give an early consent on the medical treatments (DAT- Anticipated Disposition on Treatments). This includes the permission to interrupt treatments (or refuse to treatments) where these can cause – albeit indirectly – the patient’s death. This is the reason why respecting the will of the patient can sometimes be in contrast with the conscience of the medical staff. The Law, nevertheless, does not openly provide for the conscientious objection of the medical staff. This “omission” poses an important applicative question to which the paper seeks to provide answer. In the first part, we will present a theoretical introduction on the constitutional value of conscientious objection. In the second part, three hermeneutical paths will be explored, identifying, finally, the reasons in favour a restrictive reading of the law.
2019
DEL VECCHIO, I., Canale, E. (2019). La (mancanza di una) clausola di coscienza nella legge italiana sul fine vita(1-bis/2019), 344-361.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/351116
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