The paper analyses the evolution of the Constitutional Court’s rulings, which are considered in the historical and political context in which they are used. A specific in-depth analysis is about the relationship between the Constitutional Court and the legislative power and about legislative discretion as a “relative” limit to the judicial control of laws. It is analyzed the legislator’s inertia, even when the Constitutional Court affirms the necessity of an intervention in previous judicial warnings. The Author examines the innovative decision of the Constitutional Court in the questions of constitutionality of the punishment of the aid to suicide (ord. n. 207 of 2018). The Court asks the legislator to approve new laws about this specific part of the criminal law, because the issue has to be regulated by law (and not by a judicial decision). But if there is not institutional cooperation, and the legislative “follow-up” fails, the Constitutional Court cannot give up the function to ensuring constitutional justice.

Il saggio ha per oggetto l’evoluzione delle tecniche decisorie della Corte costituzionale, riguardata nel contesto storico-politico nel quale si realizza il relativo impiego. Specifico approfondimento è dedicato alla funzione monitoria della giurisprudenza costituzionale e alla possibilità di considerare la discrezionalità legislativa quale limite “relativo” al sindacato della Corte, proprio nell’ipotesi in cui sia l’inerzia del legislatore, già “denunciata” in precedente monito, a produrre omissioni incostituzionali. Entro questo quadro – con riflessioni più generali sulla ricerca di una conciliazione tra il principio di preminenza della legge e l’esigenza di garantire la superiorità della Costituzione – è esaminata l’innovativa ordinanza collegiale di rinvio della trattazione all’udienza pubblica del 24 settembre 2019 pronunciata dalla Corte costituzionale in sede di esame delle questioni sulla punibilità dell’aiuto al suicido (ord. n. 207 del 2018). La Corte, trattenendo presso di sé la questione e lasciando in sospeso la definizione del giudizio a quo, chiede al legislatore di procedere tempestivamente, riservandosi altrimenti di intervenire in modo più penetrante di quanto il rispetto della discrezionalità del legislatore non consenta ordinariamente. L’Autore propone una riflessione sulle modalità in cui questo più penetrante intervento potrebbe esprimersi nell’ipotesi di mancato “seguito” legislativo, considerando la scelta della tecnica decisoria come tentativo di ricerca di una soluzione equilibrata che consenta di trovare un adeguato contemperamento tra l’esigenza di rispettare la discrezionalità del legislatore e la necessità di non abdicare per tale ragione al compito di rendere giustizia costituzionale.

Ruotolo, M. (2019). L'evoluzione delle tecniche decisorie della Corte costituzionale nel giudizio in via incidentale.Per un inquadramento dell'ord. n. 207 del 2018 in un nuovo contesto giurisprudenziale. RIVISTA AIC(2/2019).

L'evoluzione delle tecniche decisorie della Corte costituzionale nel giudizio in via incidentale.Per un inquadramento dell'ord. n. 207 del 2018 in un nuovo contesto giurisprudenziale

marco ruotolo
2019-01-01

Abstract

The paper analyses the evolution of the Constitutional Court’s rulings, which are considered in the historical and political context in which they are used. A specific in-depth analysis is about the relationship between the Constitutional Court and the legislative power and about legislative discretion as a “relative” limit to the judicial control of laws. It is analyzed the legislator’s inertia, even when the Constitutional Court affirms the necessity of an intervention in previous judicial warnings. The Author examines the innovative decision of the Constitutional Court in the questions of constitutionality of the punishment of the aid to suicide (ord. n. 207 of 2018). The Court asks the legislator to approve new laws about this specific part of the criminal law, because the issue has to be regulated by law (and not by a judicial decision). But if there is not institutional cooperation, and the legislative “follow-up” fails, the Constitutional Court cannot give up the function to ensuring constitutional justice.
2019
Il saggio ha per oggetto l’evoluzione delle tecniche decisorie della Corte costituzionale, riguardata nel contesto storico-politico nel quale si realizza il relativo impiego. Specifico approfondimento è dedicato alla funzione monitoria della giurisprudenza costituzionale e alla possibilità di considerare la discrezionalità legislativa quale limite “relativo” al sindacato della Corte, proprio nell’ipotesi in cui sia l’inerzia del legislatore, già “denunciata” in precedente monito, a produrre omissioni incostituzionali. Entro questo quadro – con riflessioni più generali sulla ricerca di una conciliazione tra il principio di preminenza della legge e l’esigenza di garantire la superiorità della Costituzione – è esaminata l’innovativa ordinanza collegiale di rinvio della trattazione all’udienza pubblica del 24 settembre 2019 pronunciata dalla Corte costituzionale in sede di esame delle questioni sulla punibilità dell’aiuto al suicido (ord. n. 207 del 2018). La Corte, trattenendo presso di sé la questione e lasciando in sospeso la definizione del giudizio a quo, chiede al legislatore di procedere tempestivamente, riservandosi altrimenti di intervenire in modo più penetrante di quanto il rispetto della discrezionalità del legislatore non consenta ordinariamente. L’Autore propone una riflessione sulle modalità in cui questo più penetrante intervento potrebbe esprimersi nell’ipotesi di mancato “seguito” legislativo, considerando la scelta della tecnica decisoria come tentativo di ricerca di una soluzione equilibrata che consenta di trovare un adeguato contemperamento tra l’esigenza di rispettare la discrezionalità del legislatore e la necessità di non abdicare per tale ragione al compito di rendere giustizia costituzionale.
Ruotolo, M. (2019). L'evoluzione delle tecniche decisorie della Corte costituzionale nel giudizio in via incidentale.Per un inquadramento dell'ord. n. 207 del 2018 in un nuovo contesto giurisprudenziale. RIVISTA AIC(2/2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/353495
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