La rappresentazione della morte costituisce uno dei più importanti tratti distintivi dell’espressione identitaria messicana. Dalla ritualità dei sacrifici umani in epoca precortesiana alle festose celebrazioni del Giorno dei Morti che oggi invadono luoghi pubblici e privati di tutta la Repubblica, il rapporto con l’aldilà abita da sempre lo spazio sincretico di una geografia culturale che, amalgamando sacralità e ironia, ha saputo costruire un dialogo ininterrotto tra la spiritualità indigena e la tradizione cristiana. Esorcizzata, festeggiata e addirittura santificata, la morte appartiene a quel corredo di immagini mistiche che, dalla frontiera nord alle selve del Chiapas, hanno saputo disegnare i contorni della sfera ontologica nazionale. Alla luce dell’importanza artistica e letteraria che il racconto del limite assume nell’immaginario icono-grafico, i saggi raccolti in questo volume testimoniano la ricchezza e la complessità del tema senza cedere al folclore delle maschere. Dalle stampe di Soriano e Posada alle voci sotterranee di Rulfo, dal silenzio della parola sottratta di Hernández e Revueltas alle sparizioni forzate di Iguala, gli autori tracciano una traiettoria polifonica capace di riportare, attraverso la letteratura, il cinema, il disegno e le testimonianze orali, l’esperienza dell’assenza nell’orizzonte politico, artistico e filosofico del Messico moderno e contemporaneo.
DI MATTEO, A. (a cura di). (2019). La Morte nella letteratura e cultura in Messico. Bulzoni Editore.
La Morte nella letteratura e cultura in Messico
Angela Di Matteo
2019-01-01
Abstract
La rappresentazione della morte costituisce uno dei più importanti tratti distintivi dell’espressione identitaria messicana. Dalla ritualità dei sacrifici umani in epoca precortesiana alle festose celebrazioni del Giorno dei Morti che oggi invadono luoghi pubblici e privati di tutta la Repubblica, il rapporto con l’aldilà abita da sempre lo spazio sincretico di una geografia culturale che, amalgamando sacralità e ironia, ha saputo costruire un dialogo ininterrotto tra la spiritualità indigena e la tradizione cristiana. Esorcizzata, festeggiata e addirittura santificata, la morte appartiene a quel corredo di immagini mistiche che, dalla frontiera nord alle selve del Chiapas, hanno saputo disegnare i contorni della sfera ontologica nazionale. Alla luce dell’importanza artistica e letteraria che il racconto del limite assume nell’immaginario icono-grafico, i saggi raccolti in questo volume testimoniano la ricchezza e la complessità del tema senza cedere al folclore delle maschere. Dalle stampe di Soriano e Posada alle voci sotterranee di Rulfo, dal silenzio della parola sottratta di Hernández e Revueltas alle sparizioni forzate di Iguala, gli autori tracciano una traiettoria polifonica capace di riportare, attraverso la letteratura, il cinema, il disegno e le testimonianze orali, l’esperienza dell’assenza nell’orizzonte politico, artistico e filosofico del Messico moderno e contemporaneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.