The Psychology of Art has been a topic of discussion in the «Giornale Italiano di Psicologia» between the 1980s and 1990s. After a long absence, the time is ripe for a featured article that provides an updated on the topic, dealing with the debated and sometimes controversial relationship between psychology and art, specifically visual arts and their relationship with the user. Taking inspiration from a model of the aesthetic experience related to the so-called «aesthetic triad» - perception/cognition, pleasure/emotions and context/culture - I present a more-up-to-date definition than the discipline known as the Psychology of Art. The new perspective, called Empirical Aesthetics, profits from current theoretical contributions, research methods, and empirical data of cognitive science, and allows for a more comprehensive account of people's fruition of art as well as of art's internal machinery.

La Psicologia dell’arte è stata oggetto di intensa discussione sul «Giornale Italiano di Psicologia» a cavallo degli anni ’80 e ’90 del Novecento. Dopo un lungo periodo i tempi sono maturi per un articolo bersaglio in cui proporre una riflessione aggiornata su quel tema che si occupa della relazione, dibattuta e a volte controversa, tra psicologia e arte (nello specifico arti visive) e del rapporto tra opera d’arte e fruitore. Sulla base di un modello dell’esperienza estetica che prende spunto dalla cosiddetta «triade estetica» – formata dalle tre componenti, percezione/cognizione, piacere/emozioni e contesto/cultura – viene proposta una definizione che suona più attuale, rispetto alla disciplina nota come Psicologia dell’arte, denominata Estetica empirica, comprensiva di un’apertura ad aggiornati contributi teorici e metodi di ricerca della scienza cognitiva.

Mastandrea, S. (2020). Psicologia e arte: verso un'estetica empirica. GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA, 1, 55-82 [10.1421/96586].

Psicologia e arte: verso un'estetica empirica

Mastandrea S.
2020-01-01

Abstract

The Psychology of Art has been a topic of discussion in the «Giornale Italiano di Psicologia» between the 1980s and 1990s. After a long absence, the time is ripe for a featured article that provides an updated on the topic, dealing with the debated and sometimes controversial relationship between psychology and art, specifically visual arts and their relationship with the user. Taking inspiration from a model of the aesthetic experience related to the so-called «aesthetic triad» - perception/cognition, pleasure/emotions and context/culture - I present a more-up-to-date definition than the discipline known as the Psychology of Art. The new perspective, called Empirical Aesthetics, profits from current theoretical contributions, research methods, and empirical data of cognitive science, and allows for a more comprehensive account of people's fruition of art as well as of art's internal machinery.
2020
La Psicologia dell’arte è stata oggetto di intensa discussione sul «Giornale Italiano di Psicologia» a cavallo degli anni ’80 e ’90 del Novecento. Dopo un lungo periodo i tempi sono maturi per un articolo bersaglio in cui proporre una riflessione aggiornata su quel tema che si occupa della relazione, dibattuta e a volte controversa, tra psicologia e arte (nello specifico arti visive) e del rapporto tra opera d’arte e fruitore. Sulla base di un modello dell’esperienza estetica che prende spunto dalla cosiddetta «triade estetica» – formata dalle tre componenti, percezione/cognizione, piacere/emozioni e contesto/cultura – viene proposta una definizione che suona più attuale, rispetto alla disciplina nota come Psicologia dell’arte, denominata Estetica empirica, comprensiva di un’apertura ad aggiornati contributi teorici e metodi di ricerca della scienza cognitiva.
Mastandrea, S. (2020). Psicologia e arte: verso un'estetica empirica. GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA, 1, 55-82 [10.1421/96586].
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