Partendo dalla constatazione che gran parte dei contesti sociali sono multilingui e/o plurilingui, le riflessioni in ambito di linguistica educativa e di didattica del plurilinguismo (Dalle Dieci Tesi G.I.S.C.E.L al Quadro Comune europeo di rifermento) hanno da anni messo in evidenza l’importanza della valorizzazione del repertorio linguistico di ciascun individuo, fatto di competenze diversificate di varietà linguistiche diverse. Un’altra idea fondamentale per l’educazione linguistica, che si è fatta strada negli ultimi decenni, è che le lingue non devono essere considerate come compartimenti stagni da apprendere isolatamente, senza tener conto del repertorio linguistico di chi le apprende. In questo quadro si collocano gli approcci plurali che sono definiti dal CARAP (2007, 3) come quegli approcci didattici che mettono in atto attività di insegnamento/apprendimento che coinvolgono più varietà linguistiche e culturali. Essi hanno pertanto il merito di operare sia in direzione del plurilinguismo dell’individuo sia in chiave di ecologia linguistica in favore della preservazione del multilinguismo. Il presente contributo intende rispondere all’interrogativo Siamo davvero pronti per una didattica plurilingue? Per fare questo, propone un bilancio relativo a due aspetti, entrambi essenziali per la diffusione del plurilinguismo: azione didattica e valutazione. Dal punto di vista metodologico e didattico, si procederà ad un excursus dei principali filoni in cui si articolano gli approcci plurali, volto ad evidenziarne i punti in comune e le principali differenze, ma anche la diffusione di buone pratiche e il loro radicamento nelle istituzioni. Dal punto di vista della valutazione delle competenze, si partirà dall’analisi dei descrittori della competenza plurilingue contenuti in alcuni dei principali documenti del settore (CARAP, REFIC, MAGICC, nuovo quadro), si approfondirà poi un esempio di valutazione della competenza plurilingue, presentando i primi risultati di un progetto finanziato dalla comunità europea (EVALIC www. http://evalic.eu/) sulla valutazione dell'intercomprensione. La presentazione del progetto ancora in corso, ci darà l’occasione di affrontare gli aspetti della valutazione plurilingue che comportano una radicale innovazione dal punto di vista della valutazione delle competenze, scardinando alcuni assunti della valutazione linguistica basati sul “monolitismo linguistico”, e mostrando al contempo la complessità e l'interesse della valutazione plurilingue.
Bonvino, E. (2021). Siamo davvero pronti per una didattica plurilingue?. ITALIANO LINGUADUE, 2.
Siamo davvero pronti per una didattica plurilingue?
Elisabetta Bonvino
2021-01-01
Abstract
Partendo dalla constatazione che gran parte dei contesti sociali sono multilingui e/o plurilingui, le riflessioni in ambito di linguistica educativa e di didattica del plurilinguismo (Dalle Dieci Tesi G.I.S.C.E.L al Quadro Comune europeo di rifermento) hanno da anni messo in evidenza l’importanza della valorizzazione del repertorio linguistico di ciascun individuo, fatto di competenze diversificate di varietà linguistiche diverse. Un’altra idea fondamentale per l’educazione linguistica, che si è fatta strada negli ultimi decenni, è che le lingue non devono essere considerate come compartimenti stagni da apprendere isolatamente, senza tener conto del repertorio linguistico di chi le apprende. In questo quadro si collocano gli approcci plurali che sono definiti dal CARAP (2007, 3) come quegli approcci didattici che mettono in atto attività di insegnamento/apprendimento che coinvolgono più varietà linguistiche e culturali. Essi hanno pertanto il merito di operare sia in direzione del plurilinguismo dell’individuo sia in chiave di ecologia linguistica in favore della preservazione del multilinguismo. Il presente contributo intende rispondere all’interrogativo Siamo davvero pronti per una didattica plurilingue? Per fare questo, propone un bilancio relativo a due aspetti, entrambi essenziali per la diffusione del plurilinguismo: azione didattica e valutazione. Dal punto di vista metodologico e didattico, si procederà ad un excursus dei principali filoni in cui si articolano gli approcci plurali, volto ad evidenziarne i punti in comune e le principali differenze, ma anche la diffusione di buone pratiche e il loro radicamento nelle istituzioni. Dal punto di vista della valutazione delle competenze, si partirà dall’analisi dei descrittori della competenza plurilingue contenuti in alcuni dei principali documenti del settore (CARAP, REFIC, MAGICC, nuovo quadro), si approfondirà poi un esempio di valutazione della competenza plurilingue, presentando i primi risultati di un progetto finanziato dalla comunità europea (EVALIC www. http://evalic.eu/) sulla valutazione dell'intercomprensione. La presentazione del progetto ancora in corso, ci darà l’occasione di affrontare gli aspetti della valutazione plurilingue che comportano una radicale innovazione dal punto di vista della valutazione delle competenze, scardinando alcuni assunti della valutazione linguistica basati sul “monolitismo linguistico”, e mostrando al contempo la complessità e l'interesse della valutazione plurilingue.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.