CIRCO. Un sistema diffuso di rovine dove sperimentare l’ospitalità

The CIRCO project proposes a new paradigm of hospitality and urban inclusion, introducing a distributed and integrated system for repurposing abandoned buildings within cities. The acronym CIRCO, "Essential Home for Civic Recreation and Hospitality," refers to an experimental space designed to challenge traditional housing conventions. The idea stems from the need to overcome the limitations of current migration and reception policies, which often classify and segment individuals into rigid, hierarchical categories, thereby contributing to social exclusion. CIRCO, on the other hand, envisions a modern "caravanserai": a place that is simultaneously nomadic and stable, designed to accommodate transient residents (migrants, out-of-town students, travelers) alongside permanent ones, fostering coexistence and cultural exchange. Starting from the analysis of spatial resistance practices and the observation of a vast inventory of abandoned buildings, the proposal seeks to transform these marginal spaces into nodes of an inclusive and sustainable urban network. CIRCO's strategy focuses on converting disused spaces into hubs of life, work, culture, and social interaction. Through a circular economic model, the proposed activities are developed based on their ability to generate both economic and social value: from "warm" commercial services to "cold" nonprofit initiatives. At the heart of the project lies the concept of hospitality as a relational and collaborative process, one that builds trust, autonomy, and a sense of belonging. CIRCO aims to go beyond emergency and segregationist approaches, creating hybrid spaces that simultaneously address cultural, housing, and work-related needs. These spaces become catalysts for inclusion and collective participation, promoting shared and creative living that breaks down barriers between "hosts" and "guests." In this way, CIRCO envisions a city that is more open, welcoming, and resilient.

Il progetto CIRCO propone un nuovo paradigma di ospitalità e inclusione urbana, proponendo un sistema diffuso e integrato di riuso di edifici abbandonati all'interno delle città. L'acronimo CIRCO, "Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità", allude a uno spazio sperimentale capace di sfidare le convenzioni abitative tradizionali. L’idea nasce dalla necessità di superare i limiti delle attuali politiche migratorie e di accoglienza, che spesso classificano e segmentano gli individui in categorie rigide e gerarchiche, contribuendo a generare esclusione sociale. CIRCO si propone invece come un “caravanserraglio” moderno: un luogo al tempo stesso nomade e stabile, pensato per accogliere abitanti transitori (migranti, studenti fuori sede, viaggiatori) e stanziali, favorendo la convivenza e lo scambio culturale. A partire dall’analisi delle pratiche di resistenza spaziale e dall’osservazione di un vasto patrimonio edilizio in abbandono, la proposta intende trasformare questi spazi marginali in nodi di una rete urbana inclusiva e sostenibile. La strategia di CIRCO si basa sulla riconversione di spazi dismessi, rendendoli luoghi di vita, lavoro, cultura e socialità. Attraverso un modello economico circolare, le attività proposte vengono declinate in base alla loro capacità di generare valore economico e sociale: dai servizi commerciali “caldi” alle iniziative “fredde” non profit. Al centro del progetto vi è l’idea di ospitalità come processo relazionale e collaborativo, capace di costruire fiducia, autonomia e appartenenza. CIRCO si propone quindi di superare le logiche emergenziali e segregative, creando spazi ibridi che rispondano congiuntamente a esigenze culturali, abitative e lavorative. Questi luoghi diventano catalizzatori di inclusione e partecipazione collettiva, promuovendo un abitare condiviso e creativo che rompe le barriere tra “ospitanti” e “ospitati”. In questo modo, CIRCO immagina una città più aperta, accogliente e resiliente.