Infrastructures - essential factors for development and economic and social well-being - do not reflect in Italy the top position that our country occupies internationally in many other respects. In this regard, it is enough to recall the data published in the latest Global Competitiveness Report, published by the World Economic Forum in 2019 and used for comparison purposes also by the European Commission: the perception of quality of Italian transport infrastructures places us overall in 17th place. among the 141 countries in the world surveyed, 15th for railways, 19th for air transport, 24th for ports and 40th for roads. For the eighth economy in the world, capable of excelling not only for its artistic and cultural heritage, but also for the ability to express innovation, quality and excellence in numerous production areas, this positioning is neither acceptable nor sustainable in the long term. Investments in infrastructures, which for some time had already been identified as priorities on the national and European political agenda, take on a further character of importance and urgency with Covid-19, also taking into account their valuable anti-cyclical function, that is to support the economy in the difficult recovery after the collapse of recent months. This contribution, after a brief reference to the salient features of the current regulatory and institutional reference framework for investments in railways and roads, as well as to the main lines of action already identified (second paragraph), proposes some considerations on two possible areas for improvement : solving the age-old problem of the complexity of authorization and implementation processes (third paragraph) and spreading a culture of innovation and digital transformation, focused on a mature and disenchanted approach to the opportunities that arise from the convergence between physical and digital technologies (fourth paragraph ).
Le infrastrutture - fattori imprescindibili per lo sviluppo e il benessere economico e sociale – nel nostro paese non rispecchiano la posizione di vertice che l’Italia occupa a livello internazionale sotto molti altri aspetti. In proposito, basti ricordare i dati pubblicati nell’ultimo Global Competitiveness Report, pubblicato dal World Economic Forum nel 2019 e utilizzato a fini di comparazione anche dalla Commissione Europea: la percezione di qualità delle infrastrutture di trasporto italiane ci pone nel complesso al 17° posto tra i 141 paesi del mondo censiti, 15° per le ferrovie, 19° per il trasporto aereo, 24° per i porti e 40° per le strade. Per l’ottava economia del mondo, capace di primeggiare non soltanto per il proprio patrimonio artistico e culturale, ma anche per la capacità di esprimere innovazione, qualità ed eccellenza in numerosi ambiti produttivi, tale posizionamento non è accettabile, né sostenibile nel lungo periodo. Gli investimenti sulle infrastrutture, che già da tempo erano stati individuati come prioritari nell’agenda politica nazionale ed europea, assumono con il Covid-19 ulteriore carattere di importanza e urgenza, tenuto conto anche della loro preziosa funzione in chiave anticiclica, cioè per sostenere l’economia nella faticosa risalita dopo il crollo di questi mesi. Guardando alle infrastrutture ferroviarie e stradali e al ruolo di Ferrovie dello Stato Italiane, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un rinnovato impegno del Governo e delle altre istituzioni di riferimento per incrementare il livello degli investimenti. Nel 2019 il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha realizzato investimenti per 8,1 miliardi di euro (primo gruppo industriale per investimenti in Italia), di cui 6,4 per opere infrastrutturali (principalmente riconducibili a Rete Ferroviaria Italiana e ad Anas), con una crescita complessiva dell’8% rispetto al 2018. Oltre a migliorare la dotazione di infrastrutture e la produttività del paese, è stato stimato, in base ai parametri ISTAT, che questo livello di investimenti abbia alimentato un indotto di oltre 110.000 posti di lavoro al netto dei dipendenti del Gruppo. Il 2020 sconterà inevitabilmente i ritardi legati al lockdown della prima parte dell’anno che, se da un lato non ha bloccato le manutenzioni, ha certamente messo in grave difficoltà gli appaltatori nei cantieri di alcune nuove opere, ma l’impegno di tutti gli attori del sistema, a partire dalle decisioni assunte a livello europeo, sta dando risultati molto positivi e il piano degli investimenti previsti potrà trovare nuova linfa anche con l’utilizzo dei nuovi strumenti di finanziamento e dei preziosi spazi di flessibilità concordati con la Commissione Europea. Il presente contributo, dopo un breve richiamo ai tratti salienti dell’attuale quadro di riferimento normativo e istituzionale per gli investimenti su ferrovie e strade, nonché alle principali direttrici di intervento già individuate (secondo paragrafo), propone alcune considerazioni su due possibili ambiti di miglioramento: risolvere l’annoso problema della complessità dei processi autorizzativi e realizzativi (terzo paragrafo) e diffondere una cultura dell’innovazione e della trasformazione digitale, incentrata su un approccio maturo e disincantato alle opportunità che nascono dalla convergenza tra tecnologie fisiche e digitali (quarto paragrafo).
Castelli Gianluigi, V., Pieri, V. (2020). Ferrovie e strade: investimenti, semplificazione e digital transformation per accelerare la ripresa. TELOS, 2020, 19-28.
Ferrovie e strade: investimenti, semplificazione e digital transformation per accelerare la ripresa
Pieri Valerio
2020-01-01
Abstract
Infrastructures - essential factors for development and economic and social well-being - do not reflect in Italy the top position that our country occupies internationally in many other respects. In this regard, it is enough to recall the data published in the latest Global Competitiveness Report, published by the World Economic Forum in 2019 and used for comparison purposes also by the European Commission: the perception of quality of Italian transport infrastructures places us overall in 17th place. among the 141 countries in the world surveyed, 15th for railways, 19th for air transport, 24th for ports and 40th for roads. For the eighth economy in the world, capable of excelling not only for its artistic and cultural heritage, but also for the ability to express innovation, quality and excellence in numerous production areas, this positioning is neither acceptable nor sustainable in the long term. Investments in infrastructures, which for some time had already been identified as priorities on the national and European political agenda, take on a further character of importance and urgency with Covid-19, also taking into account their valuable anti-cyclical function, that is to support the economy in the difficult recovery after the collapse of recent months. This contribution, after a brief reference to the salient features of the current regulatory and institutional reference framework for investments in railways and roads, as well as to the main lines of action already identified (second paragraph), proposes some considerations on two possible areas for improvement : solving the age-old problem of the complexity of authorization and implementation processes (third paragraph) and spreading a culture of innovation and digital transformation, focused on a mature and disenchanted approach to the opportunities that arise from the convergence between physical and digital technologies (fourth paragraph ).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.