Il saggio indaga le forme dell’immaginario apocalittico nell’opera di Ciprì e Maresco, rivolgendo un’attenzione particolare alla rappresentazione dei corpi, del paesaggio, dei miti, del tempo e del linguaggio. La riflessione degli autori sulle catastrofi della storia e della civiltà ha un carattere insieme antropologico, esistenziale, culturale e politico, che si manifesta attraverso un’estetica fortemente sperimentale, capace di far esplodere le norme codificate, di rivisitare controcorrente la memoria del cinema e di produrre una costante interrogazione sulle potenzialità e sui limiti dello sguardo.
Parigi, S. (2020). La ballata dell’Apocalisse. Corpi, luoghi, immagini di Ciprì e Maresco. IMMAGINE(21), 121-141.
La ballata dell’Apocalisse. Corpi, luoghi, immagini di Ciprì e Maresco
Stefania Parigi
2020-01-01
Abstract
Il saggio indaga le forme dell’immaginario apocalittico nell’opera di Ciprì e Maresco, rivolgendo un’attenzione particolare alla rappresentazione dei corpi, del paesaggio, dei miti, del tempo e del linguaggio. La riflessione degli autori sulle catastrofi della storia e della civiltà ha un carattere insieme antropologico, esistenziale, culturale e politico, che si manifesta attraverso un’estetica fortemente sperimentale, capace di far esplodere le norme codificate, di rivisitare controcorrente la memoria del cinema e di produrre una costante interrogazione sulle potenzialità e sui limiti dello sguardo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.