Felix Mendelssohn mostrò sin dai primi anni di vita un eccezionale talento musicale: per questo motivo la famiglia, che disponeva peraltro di cospicue risorse finanziarie, non tardò a porlo nella favorevole condizione di potersi cimentare – quasi fosse un gioco – nella direzione di piccole compagini di strumentisti che il padre assoldava per la bisogna, in genere tra gli orchestrali della Kapelle reale berlinese. Le prime testimonianze di ciò sono del dicembre 1820. Lea, la madre di Felix, c’informa ch’egli sedeva al pianoforte in mezzo agli orchestrali, molto verosimilmente dirigendoli, com’era nella prassi tradizionale dell’epoca. Tali esperienze si consolidarono nella prassi privata delle cosiddette Sontagmusiken. Da lì a qualche anno Mendelssohn si fece anche promotore dell’uso direttoriale della bacchetta, allora soltanto sporadicamente utilizzata. Quando il giovane Mendelssohn iniziò a cambiare prassi direttoriale? Per influsso di chi e per quali motivazioni? Le testimonianze al riguardo sono discordi e vanno dagli entusiastici resoconti di Eduard Devrient alle pacate memorie di Julius Schubring – il futuro librettista degli oratori di Mendelssohn. È certo però che l’esecuzione della Matthäuspassion venne diretta dal ventenne Felix con la bacchetta e fronteggiando orchestrali e cantanti, propagandando anche una nuova figura direttoriale, le cui origini il presente contributo vuole tracciare.
Arfini, M.T. (2014). Felix Mendelssohn direttore d’orchestra. In M.N. Roberto Illiano (a cura di), Orchestral Conducting in the Nineteenth Century (pp. 293-309). Turnhout : Brepols.
Felix Mendelssohn direttore d’orchestra
Maria Teresa Arfini
2014-01-01
Abstract
Felix Mendelssohn mostrò sin dai primi anni di vita un eccezionale talento musicale: per questo motivo la famiglia, che disponeva peraltro di cospicue risorse finanziarie, non tardò a porlo nella favorevole condizione di potersi cimentare – quasi fosse un gioco – nella direzione di piccole compagini di strumentisti che il padre assoldava per la bisogna, in genere tra gli orchestrali della Kapelle reale berlinese. Le prime testimonianze di ciò sono del dicembre 1820. Lea, la madre di Felix, c’informa ch’egli sedeva al pianoforte in mezzo agli orchestrali, molto verosimilmente dirigendoli, com’era nella prassi tradizionale dell’epoca. Tali esperienze si consolidarono nella prassi privata delle cosiddette Sontagmusiken. Da lì a qualche anno Mendelssohn si fece anche promotore dell’uso direttoriale della bacchetta, allora soltanto sporadicamente utilizzata. Quando il giovane Mendelssohn iniziò a cambiare prassi direttoriale? Per influsso di chi e per quali motivazioni? Le testimonianze al riguardo sono discordi e vanno dagli entusiastici resoconti di Eduard Devrient alle pacate memorie di Julius Schubring – il futuro librettista degli oratori di Mendelssohn. È certo però che l’esecuzione della Matthäuspassion venne diretta dal ventenne Felix con la bacchetta e fronteggiando orchestrali e cantanti, propagandando anche una nuova figura direttoriale, le cui origini il presente contributo vuole tracciare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.