The aim of this article is to contextualise some poems on London by Jewish, feminist, queer poet Amy Levy (1861-1889). Featuring in the collection titled A London Plane-Tree and Other Verse (1889), which came out right after Levy’s suicide, the poems lay the ground for the representation of a flâneuse, a particularly original one in the English literary scenario of the time. These are the years when London was offering new chances to the New Women, and Levy took the opportunity to locate the female subject outside the house, where it had so far played the part of its angel. Born and raised in an intellectual, lay and progressive surrounding, Levy developed a particular relationship with issues of femininity, reflected upon the bond between women and the city, also drawing from the tradition of the Wandering Jew, with whom she partially shared the perception of her own otherness. Levy’s flâneuse in London is a ground-breaking exception in the poetical tradition established by canonical writers such as Blake, Wordsworth, and Wilde because she does not fit the typical Manichean representations of women of the time, as either sexual preys or sexual predators.

Scopo di questo articolo è la contestualizzazione di alcune poesie su Londra della scrittrice ebrea, femminista, queer Amy Levy (1861-1889). Pubblicate nella raccolta A London Plane-Tree and Other Verse (1889), uscita dopo il suicidio di Levy, le poesie spianano la strada per la rappresentazione della flâneuse, rappresentazione particolarmente originale nel coevo ambito letterario inglese. Si tratta infatti degli anni in cui Londra offriva nuove possibilità alle New Women e Levy coglie l'opportunità di localizzare il soggetto femminile fuori della casa, luogo di cui sino ad allora aveva costituito 'l'angelo'. Nata e cresciuta in un ambiente intellettuale, laico e progressista, levy sviluppa un particolare rapporto con le nozioni di femminilità riflesse nel legame donne/città, anche attingendo dalla tradizione dell'Ebreo Errante, con il quale condivide in parte la percezione della sua stessa alterità. La flâneuse londinese di Levy è una figura del tutto nuova e spicca come eccezione nella tradizione poetica stabilita da autori canonici come Blake, Wordsworth e Wilde perché non rientra nelle rappresentazioni manichee del femminile dell'epoca, cristallizzato nelle polarità di preda sessuale o predatrice sessuale.

Guarducci, M.P. (2020). 'Paving ground': donna e strada nella poesia di Amy Levy. SEMICERCHIO, LXIII(2), 65-70.

'Paving ground': donna e strada nella poesia di Amy Levy

Maria Paola Guarducci
2020-01-01

Abstract

The aim of this article is to contextualise some poems on London by Jewish, feminist, queer poet Amy Levy (1861-1889). Featuring in the collection titled A London Plane-Tree and Other Verse (1889), which came out right after Levy’s suicide, the poems lay the ground for the representation of a flâneuse, a particularly original one in the English literary scenario of the time. These are the years when London was offering new chances to the New Women, and Levy took the opportunity to locate the female subject outside the house, where it had so far played the part of its angel. Born and raised in an intellectual, lay and progressive surrounding, Levy developed a particular relationship with issues of femininity, reflected upon the bond between women and the city, also drawing from the tradition of the Wandering Jew, with whom she partially shared the perception of her own otherness. Levy’s flâneuse in London is a ground-breaking exception in the poetical tradition established by canonical writers such as Blake, Wordsworth, and Wilde because she does not fit the typical Manichean representations of women of the time, as either sexual preys or sexual predators.
2020
Scopo di questo articolo è la contestualizzazione di alcune poesie su Londra della scrittrice ebrea, femminista, queer Amy Levy (1861-1889). Pubblicate nella raccolta A London Plane-Tree and Other Verse (1889), uscita dopo il suicidio di Levy, le poesie spianano la strada per la rappresentazione della flâneuse, rappresentazione particolarmente originale nel coevo ambito letterario inglese. Si tratta infatti degli anni in cui Londra offriva nuove possibilità alle New Women e Levy coglie l'opportunità di localizzare il soggetto femminile fuori della casa, luogo di cui sino ad allora aveva costituito 'l'angelo'. Nata e cresciuta in un ambiente intellettuale, laico e progressista, levy sviluppa un particolare rapporto con le nozioni di femminilità riflesse nel legame donne/città, anche attingendo dalla tradizione dell'Ebreo Errante, con il quale condivide in parte la percezione della sua stessa alterità. La flâneuse londinese di Levy è una figura del tutto nuova e spicca come eccezione nella tradizione poetica stabilita da autori canonici come Blake, Wordsworth e Wilde perché non rientra nelle rappresentazioni manichee del femminile dell'epoca, cristallizzato nelle polarità di preda sessuale o predatrice sessuale.
Guarducci, M.P. (2020). 'Paving ground': donna e strada nella poesia di Amy Levy. SEMICERCHIO, LXIII(2), 65-70.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/387330
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact