Il contributo intende presentare la prospettiva dell’ecologia della mente, nell’accezione sviluppata da Gregory Bateson (2001), nel quadro del paradigma sistemico-relazionale (Telfener, U., & Casadio, 2003), al fine di individuare il ruolo che il discorso pedagogico assume per rispondere alla necessità di uno sviluppo sociale democratico, inclusivo e sostenibile (Dewey, 1949; Loiodice, 2018, Mortari, 2015), in un’ottica di educazione permanente (Dozza, 2018). La tesi che si intende sostenere è centrata sul costrutto di deutero-apprendimento o apprendimento di tipo due (Bateson, 2002). Il deutero-apprendimento, inteso come principio euristico che genera un’epistemologia necessaria per rendere visibili i sistemi complessi, si può definire come il linguaggio del divenire relazionale degli esseri viventi e rappresenta la chiave pedagogica per fondare contesti formativi orientati all’ecologia della mente. Nell’orizzonte del divenire planetario, definito anche come la forma di convivenza società-mondo (Moren, 1999), l’apprendimento di tipo due diventa una risorsa necessaria per promuovere una migliore comprensione di noi stessi, una posizione interrogativa sulle nostre consolidate abitudini di pensiero e sulle responsabilità verso noi stessi e verso le sottili trame vitali che connettono ciascuno di noi a tutti gli altri esseri viventi (Manghi, 2009), per abitare con saggezza la terra (Mortari, 1994; 2002).

DI RIENZO, P. (2020). Ecologia della mente e pedagogia. Deutero-apprendimento e formazione in una prospettiva sistemico-relazionale. In A. D’Antone e M. Parricchi (a cura di), Pedagogia per un mondo sostenibile. Ecologia dei contesti educativi e di cura (pp. 25-31). Città di Castello : Zeroseiup.

Ecologia della mente e pedagogia. Deutero-apprendimento e formazione in una prospettiva sistemico-relazionale

Paolo Di Rienzo
2020-01-01

Abstract

Il contributo intende presentare la prospettiva dell’ecologia della mente, nell’accezione sviluppata da Gregory Bateson (2001), nel quadro del paradigma sistemico-relazionale (Telfener, U., & Casadio, 2003), al fine di individuare il ruolo che il discorso pedagogico assume per rispondere alla necessità di uno sviluppo sociale democratico, inclusivo e sostenibile (Dewey, 1949; Loiodice, 2018, Mortari, 2015), in un’ottica di educazione permanente (Dozza, 2018). La tesi che si intende sostenere è centrata sul costrutto di deutero-apprendimento o apprendimento di tipo due (Bateson, 2002). Il deutero-apprendimento, inteso come principio euristico che genera un’epistemologia necessaria per rendere visibili i sistemi complessi, si può definire come il linguaggio del divenire relazionale degli esseri viventi e rappresenta la chiave pedagogica per fondare contesti formativi orientati all’ecologia della mente. Nell’orizzonte del divenire planetario, definito anche come la forma di convivenza società-mondo (Moren, 1999), l’apprendimento di tipo due diventa una risorsa necessaria per promuovere una migliore comprensione di noi stessi, una posizione interrogativa sulle nostre consolidate abitudini di pensiero e sulle responsabilità verso noi stessi e verso le sottili trame vitali che connettono ciascuno di noi a tutti gli altri esseri viventi (Manghi, 2009), per abitare con saggezza la terra (Mortari, 1994; 2002).
2020
978-88-99338-87-9
DI RIENZO, P. (2020). Ecologia della mente e pedagogia. Deutero-apprendimento e formazione in una prospettiva sistemico-relazionale. In A. D’Antone e M. Parricchi (a cura di), Pedagogia per un mondo sostenibile. Ecologia dei contesti educativi e di cura (pp. 25-31). Città di Castello : Zeroseiup.
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