Il contributo si propone di illustrare i principi teorici e operativi che hanno guidato l’elaborazione del Piano regolatore di Ostia del 1916. Un piano commissionato dal Comune di Roma all’Associazione Artistica tra i Cultori di Architettura che prevedeva un insediamento edilizio a carattere estensivo, basato sia sul modello della città-giardino inglese che sull’approccio ambientista teorizzato da Gustavo Giovannoni. Attraverso il confronto con altri interventi romani di decentramento residenziale – città giardino Aniene a Montesacro e la borgata giardino Garbatella – è possibile rileggere le differenti declinazione dei principi proposti da Giovannoni nell’ambito del dibattito sull’uso e la forma della città. Un dibattito che individua nella pittoresca disposizione della città stratificata un possibile modello, sia per gli interventi di decentramento residenziale che di diradamento edilizio. È evidente in questa tendenza ambientista anche il riferimento ad una serie di influenze culturali europee: i principi di estetica urbana di Sitte, Buls, Stübben e l’idea di città giardino di Howard e Unwin. Il tema dell’ambientismo costituisce, così, tra gli anni Dieci e Venti del Novecento, un principio fondante per il progetto urbano e architettonico configurato sia sulle istanze moderne dell’Edilizia cittadina che sulla reinterpretazione dei diversi caratteri d’arte e d’ambiente che distinguono paesi, città e regioni.
Stabile, F.R. (2020). Ostia Nuova, il piano regolatore generale del 1916 e i quartieri romani modellati sulla città-giardino. BOLLETTINO D'ARTE - MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI. SUPPLEMENTO, 2020(Volume speciale), 71-80.
Ostia Nuova, il piano regolatore generale del 1916 e i quartieri romani modellati sulla città-giardino
Francesca Romana Stabile
2020-01-01
Abstract
Il contributo si propone di illustrare i principi teorici e operativi che hanno guidato l’elaborazione del Piano regolatore di Ostia del 1916. Un piano commissionato dal Comune di Roma all’Associazione Artistica tra i Cultori di Architettura che prevedeva un insediamento edilizio a carattere estensivo, basato sia sul modello della città-giardino inglese che sull’approccio ambientista teorizzato da Gustavo Giovannoni. Attraverso il confronto con altri interventi romani di decentramento residenziale – città giardino Aniene a Montesacro e la borgata giardino Garbatella – è possibile rileggere le differenti declinazione dei principi proposti da Giovannoni nell’ambito del dibattito sull’uso e la forma della città. Un dibattito che individua nella pittoresca disposizione della città stratificata un possibile modello, sia per gli interventi di decentramento residenziale che di diradamento edilizio. È evidente in questa tendenza ambientista anche il riferimento ad una serie di influenze culturali europee: i principi di estetica urbana di Sitte, Buls, Stübben e l’idea di città giardino di Howard e Unwin. Il tema dell’ambientismo costituisce, così, tra gli anni Dieci e Venti del Novecento, un principio fondante per il progetto urbano e architettonico configurato sia sulle istanze moderne dell’Edilizia cittadina che sulla reinterpretazione dei diversi caratteri d’arte e d’ambiente che distinguono paesi, città e regioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.