Carcere e teatro sono fratelli, il loro luogo è quello del manifestarsi estremo della vita, del forare i confini del tempo e cancellare, per la durata della rappresentazione (o della prova), quelli tra la vita reale e la vita della scena. Gli estremi si attraggono e riescono a toccarsi scoprendosi l’uno parte dell’altro. Due in particolare sono gli snodi problematici evidenziati dal saggio: la dislocazione atipica di questo teatro “transgenere” nel contesto di quelli che Taviani definiva “teatri passamuri”, e il problema della natura artistica o risocializzante della sua azione, della sua posizione nel dibattito fra etica ed estetica.
Venturini, V. (2021). A theatre that is more than theatre. Dialogo immaginario con Ferdinando Taviani sul teatro in carcere. TEATRO E STORIA, 42, 209-237.
A theatre that is more than theatre. Dialogo immaginario con Ferdinando Taviani sul teatro in carcere
Valentina Venturini
2021-01-01
Abstract
Carcere e teatro sono fratelli, il loro luogo è quello del manifestarsi estremo della vita, del forare i confini del tempo e cancellare, per la durata della rappresentazione (o della prova), quelli tra la vita reale e la vita della scena. Gli estremi si attraggono e riescono a toccarsi scoprendosi l’uno parte dell’altro. Due in particolare sono gli snodi problematici evidenziati dal saggio: la dislocazione atipica di questo teatro “transgenere” nel contesto di quelli che Taviani definiva “teatri passamuri”, e il problema della natura artistica o risocializzante della sua azione, della sua posizione nel dibattito fra etica ed estetica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.