Nuove esigenze di spazi e ritualità pongono le amministrazioni davanti al difficile tema dell’ampliamento dei cimiteri storici e la cultura architettonica è chiamata a dare risposte convincenti sulle strategie di crescita ben oltre l’uso di soluzioni accattivanti. Il master plan realizzato da David Chipperfield per l’ampliamento del cimitero monumentale di San Michele offre argomenti al dibattito. Inserendosi nel fragile contesto della laguna, propone un modello di sviluppo fondato su una sofisticata lettura dei caratteri morfologici del tessuto storico veneziano, tra calli, campi e corti. L’impostazione, in linea con la modalità di crescita del cimitero storico, definisce una griglia di recinti organizzati in nuclei da potersi realizzare in stralci successivi di programma. Il risultato è una gestione delle trasformazioni che consente di ottenere spazi compiuti alla chiusura di ciascun avanzamento, restituendo via via comparti funzionanti e architettonicamente efficaci.
Carlini, A. (2018). Paesaggio funerario e spazio pubblico. David Chipperfield, piano di ampliamento del cimitero di San Michele (Venezia, 2006-2016). URBANISTICA INFORMAZIONI, Anno XXXXV(278 s.i.), 23-26.
Paesaggio funerario e spazio pubblico. David Chipperfield, piano di ampliamento del cimitero di San Michele (Venezia, 2006-2016).
Alessandra Carlini
2018-01-01
Abstract
Nuove esigenze di spazi e ritualità pongono le amministrazioni davanti al difficile tema dell’ampliamento dei cimiteri storici e la cultura architettonica è chiamata a dare risposte convincenti sulle strategie di crescita ben oltre l’uso di soluzioni accattivanti. Il master plan realizzato da David Chipperfield per l’ampliamento del cimitero monumentale di San Michele offre argomenti al dibattito. Inserendosi nel fragile contesto della laguna, propone un modello di sviluppo fondato su una sofisticata lettura dei caratteri morfologici del tessuto storico veneziano, tra calli, campi e corti. L’impostazione, in linea con la modalità di crescita del cimitero storico, definisce una griglia di recinti organizzati in nuclei da potersi realizzare in stralci successivi di programma. Il risultato è una gestione delle trasformazioni che consente di ottenere spazi compiuti alla chiusura di ciascun avanzamento, restituendo via via comparti funzionanti e architettonicamente efficaci.File | Dimensione | Formato | |
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