Perché un numero crescente d'intellettuali, ricercatori, politici e attivisti ritiene che a partire dalla nozione di benecomune si possa costruire un mondo differente, alternativo al presente, più giusto e appropriato alle sfide del futuro? Che cosa evoca la narrazione del comune e perché il mondo ch'essa promette appare così desiderabile? L'ideologia dei beni comuni permette di coniugare due dimensioni opposte: da una parte, essa fornisce ai suoi sostenitori la sensazione di stare nel presente, di obbedire alle coordinate della contemporaneità; dall'altra dietro questo velo retorico si cela il desiderio del radicalmente altro. Questa ambiguità costitutiva è all'origine del suo successo.
Romano, O. (2015). Bene comune, gaudium magnum. Sulla fortuna di un non-concetto. DEMOCRAZIA E DIRITTO(3), 125-135 [10.3280/DED2015-003007].
Bene comune, gaudium magnum. Sulla fortuna di un non-concetto
ROMANO, Onofrio
2015-01-01
Abstract
Perché un numero crescente d'intellettuali, ricercatori, politici e attivisti ritiene che a partire dalla nozione di benecomune si possa costruire un mondo differente, alternativo al presente, più giusto e appropriato alle sfide del futuro? Che cosa evoca la narrazione del comune e perché il mondo ch'essa promette appare così desiderabile? L'ideologia dei beni comuni permette di coniugare due dimensioni opposte: da una parte, essa fornisce ai suoi sostenitori la sensazione di stare nel presente, di obbedire alle coordinate della contemporaneità; dall'altra dietro questo velo retorico si cela il desiderio del radicalmente altro. Questa ambiguità costitutiva è all'origine del suo successo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.