Qual è stato il senso antropologico del passaggio, tra fine anni settanta e inizio anni ottanta del secolo scorso, dai regimi di welfare socialdemocratico ai regimi neoliberali)? La diagnosi mainstream sul punto recita più o meno così: le strutture del regime fordista-welfarista hanno ceduto sotto il peso di una soggettività debordante. Il bisogno di libertà, di autodeterminazione, di diventare fino in fondo “legislatore di se stesso” da parte del soggetto è risultato talmente incontenibile che i binari rigidi, verticistici, disciplinanti e autoritari allestiti dai regimi post-bellici hanno infine ceduto. La tesi qui proposta è molto secca e pressoché opposta: il fallimento dello Stato novecentesco è da imputarsi alla paralisi del soggetto liberato. Una volta collocato in regime di libertà (grazie allo Stato), il soggetto si è fermato, ha smesso di funzionare, cortocircuitando l’intero sistema. Non un eccesso, quindi, ma un deficit di energia individuale è all’origine della caduta del regime fordista-welfarista.
Romano, O. (2016). La precarizzazione mobilitante. Sul senso antropologico della transizione al neoliberalismo. DEMOCRAZIA E DIRITTO, 1, 65-84 [10.3280/DED2016-001003].
La precarizzazione mobilitante. Sul senso antropologico della transizione al neoliberalismo
ROMANO, Onofrio
2016-01-01
Abstract
Qual è stato il senso antropologico del passaggio, tra fine anni settanta e inizio anni ottanta del secolo scorso, dai regimi di welfare socialdemocratico ai regimi neoliberali)? La diagnosi mainstream sul punto recita più o meno così: le strutture del regime fordista-welfarista hanno ceduto sotto il peso di una soggettività debordante. Il bisogno di libertà, di autodeterminazione, di diventare fino in fondo “legislatore di se stesso” da parte del soggetto è risultato talmente incontenibile che i binari rigidi, verticistici, disciplinanti e autoritari allestiti dai regimi post-bellici hanno infine ceduto. La tesi qui proposta è molto secca e pressoché opposta: il fallimento dello Stato novecentesco è da imputarsi alla paralisi del soggetto liberato. Una volta collocato in regime di libertà (grazie allo Stato), il soggetto si è fermato, ha smesso di funzionare, cortocircuitando l’intero sistema. Non un eccesso, quindi, ma un deficit di energia individuale è all’origine della caduta del regime fordista-welfarista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.