Abstract Ad Atene, la donna non aveva personalità giuridica, ma era sotto la tutela di un kyrios che agiva come suo rappresentante legale e che si identificava fino al matrimonio col padre e dal matrimonio col marito; il suo ruolo sociale si espletava nella legittimità della filiazione: in quanto ‘strumento’ indispensabile per la nascita dei figli legittimi, la donna assicurava la continuità dell’oikos. Con l’intensificarsi della produzione di semata funerari ad Atene negli ultimi decenni del V secolo a.C., si percepisce una più netta e diffusa affermazione dell’immagine della donna, ritratta sia nell’età della fanciullezza e dell’adolescenza, sia da adulta. Il dato è rilevante perché il monumento funerario, pur essendo, in questi casi, di matrice privata, aveva destinazione pubblica. Partendo da questo presupposto il lavoro si sofferma sulle immagini funerarie che vedono protagonisti donna e infante, e in particolare sui temi della maternità e della morte per parto. Attraverso l’analisi dei monumenti funerari, effettuata sui principali cataloghi disponibili, e grazie al confronto con la pittura vascolare coeva, si ipotizza che, se l’indugiare sulla presenza di uno o più bambini rimarca la dignità di madre della defunta, l’identificazione del bambino con un neonato - è avvolto in fasce e spesso indossa un cappellino a punta, come riportato nelle testimonianze letterarie - possa fornire una diversa chiave interpretativa, rimandando alla ‘morte materna’. Nei casi, più rari, in cui il neonato è affidato alle cure della madre, è possibile, inoltre, che questo indicasse che l’evento non si era concluso solo con la morte della donna, ma anche del bambino. Tale lettura suggerisce che nella diffusione di questi schemi, che trovano riscontro nei rituali degli Amphidromia, si intrecciavano la dimensione privata della donna e la sua dimensione sociale, al fine di ribadirne, in un certo senso, il ruolo ‘politico’.
Latini, A. (2022). The social role of childbirth across Attic tombstones. STUDI SULL'ORIENTE CRISTIANO, 26(1), 5-29.
The social role of childbirth across Attic tombstones
Latini Alexia
2022-01-01
Abstract
Abstract Ad Atene, la donna non aveva personalità giuridica, ma era sotto la tutela di un kyrios che agiva come suo rappresentante legale e che si identificava fino al matrimonio col padre e dal matrimonio col marito; il suo ruolo sociale si espletava nella legittimità della filiazione: in quanto ‘strumento’ indispensabile per la nascita dei figli legittimi, la donna assicurava la continuità dell’oikos. Con l’intensificarsi della produzione di semata funerari ad Atene negli ultimi decenni del V secolo a.C., si percepisce una più netta e diffusa affermazione dell’immagine della donna, ritratta sia nell’età della fanciullezza e dell’adolescenza, sia da adulta. Il dato è rilevante perché il monumento funerario, pur essendo, in questi casi, di matrice privata, aveva destinazione pubblica. Partendo da questo presupposto il lavoro si sofferma sulle immagini funerarie che vedono protagonisti donna e infante, e in particolare sui temi della maternità e della morte per parto. Attraverso l’analisi dei monumenti funerari, effettuata sui principali cataloghi disponibili, e grazie al confronto con la pittura vascolare coeva, si ipotizza che, se l’indugiare sulla presenza di uno o più bambini rimarca la dignità di madre della defunta, l’identificazione del bambino con un neonato - è avvolto in fasce e spesso indossa un cappellino a punta, come riportato nelle testimonianze letterarie - possa fornire una diversa chiave interpretativa, rimandando alla ‘morte materna’. Nei casi, più rari, in cui il neonato è affidato alle cure della madre, è possibile, inoltre, che questo indicasse che l’evento non si era concluso solo con la morte della donna, ma anche del bambino. Tale lettura suggerisce che nella diffusione di questi schemi, che trovano riscontro nei rituali degli Amphidromia, si intrecciavano la dimensione privata della donna e la sua dimensione sociale, al fine di ribadirne, in un certo senso, il ruolo ‘politico’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.