Il contributo mette a fuoco lo statuto della voce femminile in relazione ai media sonori (radio e podcast in particolare): considerata naturalmente più sottile e acuta di quella degli uomini e per questo pregiudizio sociobiologico storicamente reputata meno adatta a una dimensione pubblica, pur in presenza di strumenti - dall’invenzione del megafono in poi - che potessero amplificarne la portata, la voce delle donne costituisce un terreno di indagine particolarmente fecondo per affrontare, con prospettive teoriche integrate, lo spazio delle donne e la loro capacità prendere parola. La ricerca che finora ha affrontato questo ambito ha evidenziato come la voce delle donne, osteggiata sia dentro l’industria del broadcasting sia al di fuori, si sia dovuta adattare a questa percezione pubblica di inferiorità sociale, trovando il modo farsi “sentire” e a volte imitando la voce degli uomini per suonare più autorevole. Partendo dagli studi che analizzano gli usi più stereotipati della voce femminile nella radio tradizionale, il contributo vuole segnalare spazi di resistenza e messa in discussione di questi stessi modi di far suonare il femminile, concentrandosi sulla sperimentazione vocale e testuale e sull’intimità non stereotipata dell’opera di Kaitlin Prest, producer radiofonica canadese e host, tra gli altri, di The Heart (con cui nel 2015 ha vinto un Prix Italia) e The Shadows.
Perrotta, M. (2022). Il soundscape femminile nella produzione audio di Kaitlin Prest. FATA MORGANA(47), 91-105.
Il soundscape femminile nella produzione audio di Kaitlin Prest
Marta Perrotta
2022-01-01
Abstract
Il contributo mette a fuoco lo statuto della voce femminile in relazione ai media sonori (radio e podcast in particolare): considerata naturalmente più sottile e acuta di quella degli uomini e per questo pregiudizio sociobiologico storicamente reputata meno adatta a una dimensione pubblica, pur in presenza di strumenti - dall’invenzione del megafono in poi - che potessero amplificarne la portata, la voce delle donne costituisce un terreno di indagine particolarmente fecondo per affrontare, con prospettive teoriche integrate, lo spazio delle donne e la loro capacità prendere parola. La ricerca che finora ha affrontato questo ambito ha evidenziato come la voce delle donne, osteggiata sia dentro l’industria del broadcasting sia al di fuori, si sia dovuta adattare a questa percezione pubblica di inferiorità sociale, trovando il modo farsi “sentire” e a volte imitando la voce degli uomini per suonare più autorevole. Partendo dagli studi che analizzano gli usi più stereotipati della voce femminile nella radio tradizionale, il contributo vuole segnalare spazi di resistenza e messa in discussione di questi stessi modi di far suonare il femminile, concentrandosi sulla sperimentazione vocale e testuale e sull’intimità non stereotipata dell’opera di Kaitlin Prest, producer radiofonica canadese e host, tra gli altri, di The Heart (con cui nel 2015 ha vinto un Prix Italia) e The Shadows.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.