Il contributo si concentra su alcuni momenti dell’attività letteraria di Boccaccio attorno alla figura e alle opere di Dante, a partire dalla sua ricostruzione della biografia dell’Ali- ghieri, passando per la sua attività di copista ed editore dei testi danteschi, fino alla rice- zione della Commedia nella sua produzione letteraria. Dopo un breve prospetto comples- sivo di carattere introduttivo e alcune riflessioni sul ritratto fisico di Dante e sulla corona d’alloro (non ricevuta dal poeta in vita), la prima parte del saggio è dedicata alla linea di continuità che Boccaccio cerca di costruire tra Dante e il mondo classico (greco e latino) nel Trattatello in laude di Dante e nelle tre grandi sillogi dantesche in volgare; in un para- grafo a parte viene riesaminato l’aggettivo «divina», per la prima volta assegnato da Boc- caccio alla Commedia, con riferimento alle possibili mediazioni dell’Eneide di Virgilio e della Tebaide di Stazio. La seconda parte torna sulla ricezione del poema dantesco nel Decameron, con particolare attenzione alle sue influenze strutturali e all’interpretazione del sottotitolo del libro.
Fiorilla, M. (2022). La figura e le opere di Dante nel progetto intellettuale di Giovanni Boccaccio. L’ ELLISSE, XVII, 17-30.
La figura e le opere di Dante nel progetto intellettuale di Giovanni Boccaccio.
maurizio fiorilla
2022-01-01
Abstract
Il contributo si concentra su alcuni momenti dell’attività letteraria di Boccaccio attorno alla figura e alle opere di Dante, a partire dalla sua ricostruzione della biografia dell’Ali- ghieri, passando per la sua attività di copista ed editore dei testi danteschi, fino alla rice- zione della Commedia nella sua produzione letteraria. Dopo un breve prospetto comples- sivo di carattere introduttivo e alcune riflessioni sul ritratto fisico di Dante e sulla corona d’alloro (non ricevuta dal poeta in vita), la prima parte del saggio è dedicata alla linea di continuità che Boccaccio cerca di costruire tra Dante e il mondo classico (greco e latino) nel Trattatello in laude di Dante e nelle tre grandi sillogi dantesche in volgare; in un para- grafo a parte viene riesaminato l’aggettivo «divina», per la prima volta assegnato da Boc- caccio alla Commedia, con riferimento alle possibili mediazioni dell’Eneide di Virgilio e della Tebaide di Stazio. La seconda parte torna sulla ricezione del poema dantesco nel Decameron, con particolare attenzione alle sue influenze strutturali e all’interpretazione del sottotitolo del libro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.