La Cassazione torna ad occuparsi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c. chiarendone il perimetro applicativo, dopo un’ampia e com-pleta analisi storico/sistematica dell’istituto. L’autore, se da un lato sottolinea la meritevole scelta di confermare la natura san-zionatoria della norma, in contrapposizione a quella risarcitoria dei primi due commi, medesimo articolo, dall’altro evidenzia criticamente il perdurante, eccessivo potere discrezionale del giudice di merito nell’individuare l’importo della pena pecuniaria ed ancor prima, sul piano oggettivo, della fattispecie considerata abusiva. De iure condito permangono, pertanto, i dubbi d’incostituzionalità da più parti sollevati in dottrina già l’indomani della novella apportata con la L. n. 69/2009.
Fradeani, F. (2022). La suprema corte e l’art. 96, 3º comma, c.p.c. GIURISPRUDENZA ITALIANA, 2022(11), 2401-2409.
La suprema corte e l’art. 96, 3º comma, c.p.c.
Francesco Fradeani
2022-01-01
Abstract
La Cassazione torna ad occuparsi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c. chiarendone il perimetro applicativo, dopo un’ampia e com-pleta analisi storico/sistematica dell’istituto. L’autore, se da un lato sottolinea la meritevole scelta di confermare la natura san-zionatoria della norma, in contrapposizione a quella risarcitoria dei primi due commi, medesimo articolo, dall’altro evidenzia criticamente il perdurante, eccessivo potere discrezionale del giudice di merito nell’individuare l’importo della pena pecuniaria ed ancor prima, sul piano oggettivo, della fattispecie considerata abusiva. De iure condito permangono, pertanto, i dubbi d’incostituzionalità da più parti sollevati in dottrina già l’indomani della novella apportata con la L. n. 69/2009.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.