Il presente contributo ha come oggetto di analisi la Conferenza di Ginevra del 1954, uno dei principali eventi storico-politici della seconda metà del Novecento non solo per l’Asia. Le grandi potenze occidentali si ritrovarono intorno al tavolo dei negoziati insieme all’URSS e alla RPC. Uno dei principali dossier riguardava l’assetto politico che l’Indocina (in particolare il Vietnam) avrebbe assunto dopo la dipartita dei francesi e la fine della guerra. Al tempo stesso, si trattò della prima occasione per la Cina comunista di operare sulla scena internazionale come mediatore diplomatico, un ruolo nuovo e pieno di aspettative per lo stesso Partito Comunista Cinese. L’intento di Pechino era quello di fare tutto il possibile per evitare che la regione indocinese ricadesse nell’orbita occidentale, facendone un ulteriore avamposto asiatico per le basi militari americane. Tuttavia, in un’ottica di lungo periodo gli effetti politici generatisi non sono stati del tutto in linea con il concetto di coesistenza pacifica, sicurezza internazionale e sovranità dei singoli Stati che gli attori in gioco si erano prefissati, così come confermato dalla storia del Vietnam e della Corea. Questo studio dimostra come la Conferenza di Ginevra abbia rappresentato un’ottima occasione per garantire la pace in quei territori, mettendo in luce quanto gli interessi imperialistici abbiano portato a una divisione di quei territori e alle drammatiche conseguenze nei decenni a seguire, finendo per mancare un’opportunità storica.
Frattolillo, O. (2022). China, the US and the 1954 Geneva Conference on Indochina: A Loss of Chance Case?. PROCESSI STORICI E POLITICHE DI PACE, 29-30, 73-92.
China, the US and the 1954 Geneva Conference on Indochina: A Loss of Chance Case?
Oliviero Frattolillo
2022-01-01
Abstract
Il presente contributo ha come oggetto di analisi la Conferenza di Ginevra del 1954, uno dei principali eventi storico-politici della seconda metà del Novecento non solo per l’Asia. Le grandi potenze occidentali si ritrovarono intorno al tavolo dei negoziati insieme all’URSS e alla RPC. Uno dei principali dossier riguardava l’assetto politico che l’Indocina (in particolare il Vietnam) avrebbe assunto dopo la dipartita dei francesi e la fine della guerra. Al tempo stesso, si trattò della prima occasione per la Cina comunista di operare sulla scena internazionale come mediatore diplomatico, un ruolo nuovo e pieno di aspettative per lo stesso Partito Comunista Cinese. L’intento di Pechino era quello di fare tutto il possibile per evitare che la regione indocinese ricadesse nell’orbita occidentale, facendone un ulteriore avamposto asiatico per le basi militari americane. Tuttavia, in un’ottica di lungo periodo gli effetti politici generatisi non sono stati del tutto in linea con il concetto di coesistenza pacifica, sicurezza internazionale e sovranità dei singoli Stati che gli attori in gioco si erano prefissati, così come confermato dalla storia del Vietnam e della Corea. Questo studio dimostra come la Conferenza di Ginevra abbia rappresentato un’ottima occasione per garantire la pace in quei territori, mettendo in luce quanto gli interessi imperialistici abbiano portato a una divisione di quei territori e alle drammatiche conseguenze nei decenni a seguire, finendo per mancare un’opportunità storica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.