La dimensione territoriale del revisionismo russo

Una possibile chiave di lettura della politica estera russa, dalla fine degli anni'90 ad oggi, è legata alle dinamiche revisioniste che hanno posto in essere una visione alternativa all'egemonia americana e alla conseguente espansione della democrazia occidentale, dell'Unione Europea e della Nato nello spazio post-sovietico. Questo articolo si propone di spiegare come la progressiva accettazione dei rischi connessi all'opzione militare abbia consentito alla Russia di scegliere il mezzo più idoneo per il raggiungimento dei propri obiettivi e abbia attribuito alla sua politica revisionista una connotazione territoriale e nazionalista, finalizzata alla stabilizzazione della propria egemonia regionale; al mutamento territoriale dello status quo post sovietico tramite annessione/controllo di aree strategiche (Ossetia del Sud e Abcasia; Crimea; Donbass); alla difesa dei confini dello spazio post sovietico dinanzi all’espansione della NATO e dell’UE; alla tutela delle minoranze russe residenti nei territori occupati.