Regista sui generis legato a un cinema profondamente anti-commerciale, Philippe Garrel si è distinto, soprattutto nel primo periodo del suo percorso artistico, per aver realizzato dei film caratterizzati da una forte sperimentazione audiovisiva, in cui il corpo e il gesto dell’attore assumono una nuova centralità e un nuovo significato. Nei suoi primi film, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, si può cogliere da un lato l’eredità della Nouvelle Vague, dall’altro l’influenza delle diverse esperienze del cinema underground statunitense, che hanno segnato in modo decisivo l’immaginario del cineasta francese.
Domenici, V. (2022). Un cinema della sottrazione: il gesto, il silenzio e la “verità” del corpo dell’attore nei film sperimentali di Philippe Garrel. SCIAMI.RICERCHE(12) [10.47109/0102].
Un cinema della sottrazione: il gesto, il silenzio e la “verità” del corpo dell’attore nei film sperimentali di Philippe Garrel.
Valentina Domenici
2022-01-01
Abstract
Regista sui generis legato a un cinema profondamente anti-commerciale, Philippe Garrel si è distinto, soprattutto nel primo periodo del suo percorso artistico, per aver realizzato dei film caratterizzati da una forte sperimentazione audiovisiva, in cui il corpo e il gesto dell’attore assumono una nuova centralità e un nuovo significato. Nei suoi primi film, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, si può cogliere da un lato l’eredità della Nouvelle Vague, dall’altro l’influenza delle diverse esperienze del cinema underground statunitense, che hanno segnato in modo decisivo l’immaginario del cineasta francese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.