In seguito alla progressiva espansione delle reti commerciali dovuta alle navigazioni patrocinate dalle corone di Spagna e di Portogallo, i mercanti diventano protagonisti della prima globalizzazione, acquisendo nel corso del Cinquecento una straordinaria potenza economica che si esprime anche nel campo del mecenatismo architettonico, strumento per render visibile il loro cambiamento di status. All’interno di una popolosa categoria di committenti si colloca la famiglia di mercanti cremonesi Affaitati, i quali, dopo aver avviato le attività commerciali nella propria città di origine, fondano numerose filiali in Italia e in Europa contando su un solido legame con gli Asburgo, che consente loro di conquistare il mercato di stoffa, spezie e zucchero di Madeira nella penisola lusoiberica e nelle Fiandre. Le loro imprese mecenatesche – che pure si diramano in molti paesi europei - sono state osservate in modo discontinuo, diversamente da quanto si riscontra nella storiografia rispetto ad altri mercanti-committenti. Il presente contributo – parte di una più ampia ricerca tutt’ora in corso - propone la prima disamina sistematica della villa extraurbana costruita dalla famiglia Affaitati a pochi chilometri da Cremona, nel feudo di Grumello, attraverso l’analisi di documenti, spesso inediti, mediante la lettura delle forme e della decorazione, e tramite la ricostruzione del profilo culturale di alcuni esponenti della famiglia, implicati nel processo di trasformazione dell’edificio attuato alla fine del XVI secolo. Lo studio sottolinea la consapevole vocazione politica delle strategie di committenza degli Affaitati, evidenti nel programma pittorico eseguito in alcuni ambienti della residenza grumellese, e delinea una rete di figure e fabbriche a loro connesse, proiettandoli nel contesto internazionale dominato dagli Asburgo.

Mattei, F. (2023). Villa Affaitati a Grumello. Committenza, mercatura e nobiltà nella Lombardia spagnola (1550-1624). ANNALI DI ARCHITETTURA, 34, 111-132.

Villa Affaitati a Grumello. Committenza, mercatura e nobiltà nella Lombardia spagnola (1550-1624)

francesca mattei
2023-01-01

Abstract

In seguito alla progressiva espansione delle reti commerciali dovuta alle navigazioni patrocinate dalle corone di Spagna e di Portogallo, i mercanti diventano protagonisti della prima globalizzazione, acquisendo nel corso del Cinquecento una straordinaria potenza economica che si esprime anche nel campo del mecenatismo architettonico, strumento per render visibile il loro cambiamento di status. All’interno di una popolosa categoria di committenti si colloca la famiglia di mercanti cremonesi Affaitati, i quali, dopo aver avviato le attività commerciali nella propria città di origine, fondano numerose filiali in Italia e in Europa contando su un solido legame con gli Asburgo, che consente loro di conquistare il mercato di stoffa, spezie e zucchero di Madeira nella penisola lusoiberica e nelle Fiandre. Le loro imprese mecenatesche – che pure si diramano in molti paesi europei - sono state osservate in modo discontinuo, diversamente da quanto si riscontra nella storiografia rispetto ad altri mercanti-committenti. Il presente contributo – parte di una più ampia ricerca tutt’ora in corso - propone la prima disamina sistematica della villa extraurbana costruita dalla famiglia Affaitati a pochi chilometri da Cremona, nel feudo di Grumello, attraverso l’analisi di documenti, spesso inediti, mediante la lettura delle forme e della decorazione, e tramite la ricostruzione del profilo culturale di alcuni esponenti della famiglia, implicati nel processo di trasformazione dell’edificio attuato alla fine del XVI secolo. Lo studio sottolinea la consapevole vocazione politica delle strategie di committenza degli Affaitati, evidenti nel programma pittorico eseguito in alcuni ambienti della residenza grumellese, e delinea una rete di figure e fabbriche a loro connesse, proiettandoli nel contesto internazionale dominato dagli Asburgo.
2023
Mattei, F. (2023). Villa Affaitati a Grumello. Committenza, mercatura e nobiltà nella Lombardia spagnola (1550-1624). ANNALI DI ARCHITETTURA, 34, 111-132.
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